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Serie A, Napoli implacabile: poker al Toro con doppietta Osimhen

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E' un Napoli da trenta e lode. I campani centrano la trentesima vittoria in stagione con l'ennesima prova strabiliante, che li avvicina sempre più verso il terzo scudetto della loro storia. A far le spese della furia di Osimhen, autore di una doppietta, e di Kvaratskhelia, a segno su rigore, questa volta è il Torino, che crolla 4-0 in casa in una partita durata poco più di un tempo. Spalletti si gode una squadra con la miglior differenza reti in Europa (considerando i top5 campionati) e che in Italia semplicemente non è arginabile. Nonostante il vantaggio considerevole sulla seconda e la fatica per gli impegni di coppa, Di Lorenzo e compagni scendono in campo con la stessa cattiveria agonistica e la stessa qualità di palleggio in ogni partita, a prescindere dall'avversario. Il Toro di Juric, che pure ha sfiorato l'1-1 dopo esser andato sotto quasi subito, si è sciolto dopo il raddoppio del georgiano ed è capitolato nella ripresa, in uno stadio a forti tinte azzurre nel giorno del ritorno in trasferta dei tifosi campani.

 

 

 

Spalletti non fa turnover massiccio, limitandosi a due soli cambi rispetto alla sfida di Champions League di mercoledì: dentro Olivera e Lozano per Mario Rui e Politano. Juric ridisegna soprattutto la difesa, dove Gravillon viene preferito a Djidji e Buongiorno si accomoda in panchina. Sulla tre quarti, anche in virtù dell'assenza di Miranchuk, Vlasic si riprende subito una maglia da titolare affiancanto Radonjic alle spalle di Sanabria. I complimenti ricevuti e i festeggiamenti per l'approdo ai quarti di Champions League non turbano i piani della capolista, che approccia la partita nel migliore dei modi e con la consueta ferocia. Il Toro ne fa subito le spese, perché all'8' Osimhen con una bella girata di testa in anticipo su Schuurs sugli sviluppi di un corner indirizza il match. I granata non accusano il colpo e provano immediatamente a replicare al vantaggio lampo del nigeriano, mostrando buone trame di gioco e la capacità di aggirare l'asfissiante pressione degli azzurri. Vlasic ci prova da fuori, Meret risponde con qualche difficoltà; il copione si ripete al 22', questa volta sul tentativo di Ricci, il portiere friulano pasticcia ma Sanabria non ne approfitta spedendo sul palo il tap-in del possibile pareggio. Due minuti più tardi altra azione di rilievo sulla sinistra dei granata, con Vojvoda che manda il pallone a lato di poco.

 

 

 

La sfuriata del Toro si esaurisce in poco più di venti minuti, perché il Napoli, sfruttando anche qualche imprecisione in fase di impostazione dell'avversario, quando attacca fa sempre male e al 35' di fatto chiude la partita. Linetty stende ingenuamente in area Kvaratskhelia, già vicino al raddoppio poco prima con un tiro a giro impreciso, che dal dischetto non sbaglia. Il 2-0 taglia definitavamente le gambe ai piemontesi, che restano virtualmente in partita grazie alla bella parata di Milinkovic Savic sul bolide di Osimhen prima dell'intervallo. Il nigeriano però è scatenato e in avvio ripresa di testa raccogliendo il suggerimento di Olivera cala il tris che dà ufficialmente il via al 'garbage time' e che lo consacra sempre più leader della classifica cannonieri con 21 gol. Il Toro alza bandiera bianca, Spalletti concede un po' di spazio a chi ha giocato meno e ad approfittarne è Ndombele, che trova il poker nato sempre sull'asse Kvara-Osimhen. L'anima di questo Napoli sempre più lanciato verso uno scudetto a suon di record.

 

 

 

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