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Juve, Paolo Bonolis: "Qualcuno dice che...", un'accusa pesantissima

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“Quello che è successo lo abbiamo visto tutti”. Esordisce così il conduttore tv, Paolo Bonolis, in un’intervista a Fcinter1908.it. Al centro della discussione, naturalmente, il gol di Filip Kostic che ha deciso il Derby d’Italia a San Siro. Non uno, ben due tocchi di braccio, quelli di Dusan Vlahovic e Adrien Rabiot, che l’arbitro Chiffi (con l’aiuto del Var, dove c’era Mazzoleni) hanno deciso di non punire. “Come al solito ci sono persone a cui è stato sottratto qualcosa e con le polemiche addosso e altre con punti a disposizione — dice ancora Bonolis — È una storia che si ripete… c'è qualcuno che deve camminare da solo e qualcun altro che può camminare con l'aiuto".

 

 



Bonolis: “Il Var? Magari cercavano una ragione per dare il gol”
Quasi quattro minuti, tanto è durata la revisione al Var dell'episodio. "Magari stavano cercando una ragione per poter affermare quello che poi hanno affermato — dice ancora il conduttore tv — Per trovarla ce n'è voluto del tempo". Quanto alle affermazioni di Allegri, che ha parlato di torti che ognuno valuta a proprio comodo facendo riferimento a quelli subiti dalla sua Juventus in questa stagione, Bonolis ha concluso così: "Ognuno guarda tutto secondo i propri interessi ed è in grado di distorcere la realtà nella maniera che gli ritorna più opportuna. Il calcio è fatto di inganni… finte, movimenti. Ma se poi a questi si aggiungono altri tipi di inganni, tutto diventa irragionevole”.

 

 

 

Bonolis: “Immagine chiara sul tocco di Rabiot, non l’hanno poi più mandata in onda" 
Sull’ipotesi che non ci fossero immagini giuste per valutare il tocco di Rabiot, Bonolis conclude schietto: Più di qualcuno ha sostenuto che mancassero le immagini giuste per decretare con certezza il fallo di mano di Rabiot: “Dai, non scherziamo. Un’immagine chiarissima c’era, poi non l’hanno più mandata in onda”. E Simone Inzaghi che ha chiesto rispetto alla classe arbitrale: “Ma tanto non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Se ci sono ragioni superiori alle tue, tutto muore lì”.

 

 

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