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Juventus, l'ira di Locatelli: "Siete vergognosi", esplode il caso

Roberto Tortora
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Il derby d’Italia sempre più derby degli insulti. L’ultima sfida a Torino tra bianconeri e nerazzurri in Coppa Italia ha lasciato degli strascichi che non accennano ad essere sollevati. Del resto, ciò che è accaduto a fine partita è quanto di più contrario ad uno spirito sportivo sano: l’esultanza dopo il rigore trasformato di Lukaku, gli insulti razzisti della curva, la risposta stizzita del belga, espulso, quindi la discussione animata, trasformatasi in rissa, tra Handanovic e Cuadrado, che ha portato altri due cartellini rossi.

E, come se non bastasse, le due società hanno continuato a sventolare le proprie bandiere, non puntando i fari su ciò che di più grave c’è a livello generale, cioè la condanna del razzismo tout-court. In mezzo a questo pantano, chiaramente, le fanbase bianconere e nerazzurre più becere ci hanno navigato con i commenti più offensivi e dannosi sui social. Specchio crudele, ormai, di ciò che accade in pubblica piazza. Il più bersagliato è stato Juan Cuadrado, espulso dopo aver rifilato un pugno ad Handanovic, ex-compagno all’Udinese e ora odiato nemico.

 

 

A prenderne le difese, stavolta, è stato un suo compagno di squadra, Manuel Locatelli, che sui propri canali social ha deciso di pubblicare alcune delle offese più infamanti nei confronti del colombiano e le ha corredate con un messaggio semplice, ma durissimo: “Basta. Siete vergognosi”. Tra i post più gravi, alcuni da denuncia: “Scimmia", "uomo di m...", "ti svegli freddo". Locatelli, del resto, già nella giornata di ieri aveva commentato senza giustificazioni quanto accaduto, incalzato dagli organi di stampa: "Il razzismo è una follia. Basta, non se ne può più: fuori dagli stadi". Il timore, adesso, è che nella semifinale di ritorno al Meazza possano esserci scontri tra le tifoserie e, stavolta, spetterà ai giocatori in campo offrire uno spettacolo edificante, perché se saranno prima loro a picchiarsi, non potranno poi non sentirsi in parte responsabili della mancata educazione sugli spalti.

 

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