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Jannik Sinner e le "situazioni complicate": rumors, come è cambiato tutto

Gabriele Galluccio
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È durato appena 75 minuti il derby italiano di Montecarlo, con Jannik Sinner che conferma di essere la kryptonite dei connazionali, che ancora non sono mai riusciti a batterlo a livello Atp. L’altoatesino è in un periodo molto favorevole e ha centrato la terza semifinale consecutiva in un 1000, dopo quelle di Indian Wells e Miami. A Lorenzo Musetti rimane l’orgoglio di aver battuto Djokovic, anche se lo sforzo profuso contro il numero 1 al mondo ha poi presentato il conto: il toscano è stato travolto dall’aggressività iniziale di Sinner, dopodiché ha provato a sciogliersi ma nei momenti decisivi la qualità del braccio non è stata supportata dalle gambe.

Sebbene il doppio 6-2 sia un passivo pesante, non cancella quanto di buono fatto vedere a Montecarlo da Musetti, che torna comunque tra i primi 20 del mondo e può guardare con fiducia alla parte di stagione sulla terra rossa. Per quanto concerne Sinner, ormai non fanno più notizia la maturità e la concretezza del suo tennis, così come i miglioramenti al servizio che gli consentono di tirarsi fuori da situazioni complicate: Musetti ha avuto cinque palle break, ma Jannik le ha annullate quasi tutte proprio grazie al servizio.

INIZIO SCIOCCANTE
L’inizio di partita è stato scioccante, con Sinner che ha impresso un pressing forsennato, concedendo appena un punto nei primi due turni di battuta di un disarmato Musetti. Subito sopra 3-0, l’altoatesino ha continuato a investire l’avversario con delle accelerazioni impressionanti, chiudendo il primo set 6-2. In apertura del secondo Musetti ha regalato qualche colpo di classe e dato segnali di risveglio, ma nel momento decisivo Sinner ha fatto la differenza: dopo aver rischiato di andare sotto 0-2, ha infilato sette punti consecutivi, conservando il servizio e togliendo quello dell’avversario a zero. Questo è stato il colpo di grazia per Musetti, che si è spento e ha perso fiducia, consapevole di aver perso l’unico treno che poteva riportarlo in partita.

 

D’altronde la velocità di palla di Sinner non ha avuto nulla a che vedere con quella di ieri di Djokovic, che certamente era lontano dalla forma migliore. Ciò non sminuisce il risultato di Musetti contro il numero uno al mondo, ma piuttosto avvalora quanto sta facendo Sinner, che negli ultimi due mesi e mezzo ha perso soltanto tre volte, una in semifinale con Alcaraz a Indian Wells e due in finale con Medvedev a Rotterdam e Miami. Stavolta l’altoatesino è atteso dal confronto con Holger Rune, che con una delle sue migliori prestazioni stagionali ha steso Medvedev in due set (6-3, 6-4). C’è grande attesa nel vedere Sinner contro il 2003 danese, che per sua stessa ammissione ambisce ad essere il terzo “big” che dominerà il circuito nel futuro prossimo, assieme ad Alcaraz e a Jannik. L’unico precedente risale allo scorso autunno, in semifinale a Sofia, quando Sinner si ritirò al terzo set per una storta alla caviglia. Stavolta l’altoatesino spera in un finale ben diverso.

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