Cerca
Cerca
+

Inter, il tesoretto stadio di proprietà. Antonello: "Quanto vale"

Giulia Sorrentino
  • a
  • a
  • a

L’entusiasmo dilagante per il raggiungimento della finale di Champions League che si giocherà il 10 giugno a Istanbul non riguarda solo i tifosi, ma arriva fino al decimo piano di Viale Della Liberazione, luogo in cui il Presidente Steven Zhang e il CEO Corporate Alessandro Antonello si trovano a ricevere introiti inaspettati per come si stava mettendo la stagione nerazzurra. Fino a più di un mese fa non circolavano buone voci attorno al nome di Simone Inzaghi, perché i risultati sembravano non rispecchiare quello che erano le intenzioni della società. Ma ad Appiano Gentile c’è stata sicuramente una svolta, che vede ora l’Inter lottare per l’accesso alla prossima Champions League, per la conquista della Coppa Italia (la finale è in programma a Roma contro la Fiorentina il 24 maggio) e per la Champions.

La risposta da parte del popolo interista è stata immediata quando si sono aperte le vendite per il derby d’Europa di ritorno, un attaccamento che non si è mai spento quello dei tifosi, a tal punto che gli abbonati e soci Inter Club, con il loro diritto di prelazione, hanno quasi esaurito la disponibilità di biglietti. È un’Inter dei record quella di quest’anno, sia in campo, grazie a Giuseppe Marotta e Piero Ausilio, che sono stati dei maestri nel calciomercato, che fuori, grazie ad Alessandro Antonello.

Sono stati superati i 12 milioni di incassi, che è un record a livello storico, e ci sono state oltre 500.000 richieste per l’Euroderby: cosa rappresenta questa risposta da parte del popolo nerazzurro? 
«Sì, assolutamente è un record, ma se avessimo avuto uno stadio da 200.000 persone sicuramente l'avremmo riempito. Al di là delle battute, si vede che in queste occasioni il club ha una grande capacità di gestione e organizzazione dell'evento. Però continuiamo a sottolineare che lo stadio di San Siro attuale purtroppo evidenzia delle lacune, perché non siamo in grado di poter offrire quei servizi a valore aggiunto che in partite di questo livello sarebbero assolutamente primari anche per alzare ancora di più il valore degli incassi. Siamo contenti e soddisfatti del risultato che andremo a ufficializzare; quindi, record storico per il club, per tutta la serie A e che penso sia anche uno degli incassi più importanti a livello europeo, ma dall'altro lato se oggi avessimo avuto un nuovo impianto questo numero sarebbe stato ampiamente superato».  
Ma quanto sarebbe stato allora il margine di guadagno in più se l'Inter avesse avuto il proprio stadio? 
«Solo per fare un esempio concreto, recentemente siamo stati a giocare una partita a Lisbona e siamo stati anche, durante il Group Stage, a Monaco di Baviera, parlo di due stadi che sono stati costruiti per un Europeo e per un Mondiale e si vede immediatamente la differenza e la capacità di offrire servizi, perché noi oggia San Siro abbiamo 30 Sky box e una corporate hospitality pari a circa il 2,5/3% della capienza media dello stadio, mentre i due stadi che ho menzionato prima avevano 120 Sky box con una corporate hospitality che mediamente negli stadi europei è intorno al 18%. Se avessimo avuto un impianto moderno oggi a disposizione avremmo fatto un incasso ben superiore ai 12 milioni. Le stime che noi abbiamo fatto su un nuovo impianto rispetto a San Siro, sia per l'Inter che per il Milan, dovrebbero generare circa 50 o 60 milioni di euro in più all’anno per club».
Possiamo fare un paragone a livello economico con la stagione precedente? È vero che l'anno scorso l'Inter ha lottato per lo scudetto fino all’ultimo respiro, ma ora si trova a lottare su tre fronti, ed è arrivata in finale di Champions. Quanto è stato importante il panorama europeo quest’anno a livello economico visto che l’Inter si appresta a superare la quota dei cento milioni?
«L'avanzamento nella competizione più importante a livello europeo come lo è la Champions ci sta portando un valore aggiunto in termini di incassi, cosa che non era prevista all'inizio della stagione, perché pensavamo di avere un percorso più limitato. Questo sta generando, anche qui, un record storico di incassi da stadio sull’intera stagione, perché supereremo i 70 milioni e probabilmente arriveremo agli 80 milioni di incassi in un anno. Questo è un numero mai raggiunto e mi trovo a ripetere che se avessimo avuto un altro stadio, con una stagione di questo tipo, avremmo raggiunto i risultati che altri impianti in Europa di club blasonati hanno, che sono intorno ai 120/130 milioni di euro all'anno. Quindi la nostra volontà, quello su cui l'Inter sta puntando, è di avere un proprio e nuovo impianto moderno, da mettere a disposizione ai propri tifosi, riconoscendo il fatto che San Siro è uno stadio iconico e riconosciuto in tutto il mondo, ma la nostra capacità di guardare al futuro, volendo dare un impianto moderno alle nuove generazioni, ci rende convinti del fatto che saremo in grado di garantire sia la storicità e l'iconicità di San Siro, ma in un altro impianto».

Dai blog