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L'Italia spreca, la Spagna merita e va in finale di Nations League

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Nessuna rivincita, nessun sogno di finale. La Spagna nega all'Italia la possibilità di giocarsi l'epilogo di Nations League. Come già accaduto nel 2021 a San Siro nell'ultima edizione, sono gli iberici a puntare al trofeo continentale lasciando una scia di amarezza nell'animo degli azzurri del ct Mancini che non sono riusciti a scardinare una Spagna attenta, sempre abile nel palleggio ma non così impenetrabile e con evidenti lacune, dettagli che non fanno che aumentare i rimpianti. Le imprecisioni soprattutto in fase di costruzione e un centrocampo non sempre efficace, sono stati gli elementi chiave che hanno disegnato una sconfitta per 2-1 sul campo olandese di Enschede e che rimanda ancora una volta l'Italia alla finalina per il terzo posto da giocare domenica alle 15 contro i padroni di casa dell'Olanda. La Spagna invece punta stavolta ad alzare il trofeo, dopo il ko con la Francia di due anni fa, sfidando in finale la Croazia. Gli iberici di de la Fuente hanno comunque meritato il successo, come ha ammesso lo stesso ct, che ha evidenziato alcune imprecisioni da parte della sua squadra. Il match si è messo subito in salita con la rete di Pino al 4' su un errore in fase di costruzione dal basso di Bonucci.

L'Italia è riuscita però a rimettere subito in parità la sfida grazia ad un rigore di Immobile al 10' e per alcuni tratti ha mostrato di poter stanare le Furie Rosse. Le quali con il passare dei minuti hanno preso il comando del gioco e sbagliando meno degli avversari sono riusciti a portare a casa il risultato grazia alla freddezza di Joselu, che si conferma giocatore degli ultimi minuti. Appena entrato trova il tap-in che gela le velleità degli azzurri. La squadra di Mancini, che era riuscita ad andare in vantaggio a metà del primo tempo con Frattesi (tra i migliori insieme a Zaniolo e Acerbi) paga la mancanza di ritmo e di continuità nel gioco ma soprattutto una maggiore lucidità in fase di rilancio. La strada dunque appare ancora lunga nonostante il ricambio generazionale, seppure lentamente, sta dando piccoli segnali confortanti. Il ct Mancini si affida al 3-5-2 e opta per Immobile come attaccante titolare (che vince così il ballottaggio con Retegui) in tandem con Zaniolo. Di Lorenzo e Spinazzola sulle fasce e Barella e Frattesi (preferito a Verratti) mezzali. L'avvio azzurro è da incubo. La costruzione dal basso è un harakiri che lascia subito il segno.

La Spagna infatti parte con una linea di pressing altissima e la difesa azzurra non è rapida nel liberarsi del pallone. Inevitabile il flop, Bonucci tenta un improbabile dribbling dal limite dell'area che gli costa caro, Pio ne approfitta e infila Donnarumma senza alcuna difficoltà. 'Mancio' non ci sta, "non si può perdere una palla così", grida ai suoi dalla panchina e striglia la squadra che ha il merito di avere una immediata reazione procurandosi un rigore al 10' per un fallo di mano evidente in area di Le Normand che inteviene su un cross di Zaniolo allargando il braccio. Dal dischetto Immobile non sbaglia e riporta il match in partita. L'Italia sembra avere più idee ed energie ma con il passare dei minuti è la Spagna a guidare il gioco con il solito giro palla mentre gli azzurri attendono nella propria metà campo senza farsi troppo pericolosa. Al 21' però sono gli azzurri ad andare a segno con Frattesi che sfrutta una verticalizzazione di Jorginho ma il gol è annullato per fuorigioco del gioiello dell Sassuolo. Aumenta la qualità della Spagna che al 27' sfiora la rete dle vantaggio con Morata (tra i migliori nel primo tempo) che in percussione scarica un destro dal limite che Donnarumma respinge centralmente.

La squadra di de la Fuente appare però vulnerabile, gli iberici fanno fatica a seguire le due mezzali azzurre e dunque ci sono margini di manovra per gli azzurri. La Spagna però ad inizio ripresa è moto più determinata, tiene aperti gli esterni per gli inserimenti dei centrocampisti, e si costruisce due chance, la prima con una deviazione di Merino sottoporta respinta da Donnarumma (con conclusione fuori di poco di Morata), e una rovesciata di Rodri, frutto di una uscita non perfetta del portiere azzurro su punizione di Jordi Alba. L'Italia soffre e il ct Mancini (che nella ripresa aveva inserito Dimarco e Darmian al posto di Spinazzola e Bonucci) si affida ai cambi schierando Chiesa al posto di Immobile e Cristante per Jorginho.

Tra i più attivi degli azzurri è Zaniolo e proprio da una sua discesa sulla fascia arriva l'assist per Frattesi che in girata da ottima posizione colpisce magistralmente ma Simon salva d'istinto. Dura 75' la positiva partita di Frattesi (una rete annullata e un altra chance fallita di poco) che cede il posto a Verratti, in campo per dare palleggio e profondità. Le sostituzioni non producono alcun effetto, E' sempre la Spagna a farsi più pericolosa e proprio nel finale, firma la rete del ko con Joselu, atrtaccante el'Espanyol, che contro la Norvegia aveva segnato una doppietta in due minuti (84' e 85'). L'iberico si ripete, sfrutta un destro di Rodri deviato da Cristante che si trasforma in un assist perfetto. Spagna alla seconda finale consecutiva di Nations League e Italia ancora una volta destinata alla finalina.

(LaPresse)

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