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Pippo Inzaghi massacra Allegri: "Mi sono ritirato per colpa sua", la rissa col mister

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Non è mai corso buon sangue tra Pippo Inzaghi e Max Allegri, e l'autobiografia dell'ex centravanti di Juve, Milan e Nazionale Il momento giusto (scritta con il giornalista della Gazzetta dello Sport G.B. Olivero) svela da cosa è nato tutto: "Ho smesso con il calcio per colpa sua", ha messo nero su bianco SuperPippo a proposito del mister che lo allenò nella sua ultima stagione da giocatore, al Milan, nel 2012. 

 

 

 

Già nel settembre di quello stesso anno le cronache rossonere riportavano di un memorabile confronto a nervi tesissimi al Vismara, il centro di allenamento della Primavera milanista, tra Inzaghi e Allegri, all'epoca a rischio esonero: "Vuoi prendere il mio posto, eh", lo affrontò a muso duro l'attuale guida della Juve. E Inzaghi replicò: "Tu alleni da dilettante". Un astio che si comprende leggendo meglio le pagine del libro del 50enne campione del mondo a Germania 2006. "Io e il Milan nella primavera del 2012 avevamo trovato un accordo per prolungare di un anno il mio contratto. Galliani era felice di aver trovato insieme a me questa soluzione. Allegri invece la bocciò. Non mi voleva più nello spogliatoio e lo disse al dirigente chiedendo che non mi fosse rinnovato il contratto. Per me fu una mazzata".

Alla presentazione del volume, davanti alla stampa, Inzaghi, oggi allenatore della Reggina (con il futuro in Serie B in forse), glissa ("Ho smesso di giocare a fatica, ma non voglio fare polemiche, questo libro ha tante cose belle, con poche polemiche") ma la sostanza non cambia. Anche se, forse, il niet imposto da Allegri ha contribuito a rendere il suo addio al calcio ancora più romantico e indimenticabile. Vittoria 2-1 contro il Novara, ultimo turno di campionato, 12 maggio 2012: "L'ultimo tiro della mia vita è un gol: non ho più alcun dubbio, non mi farò tentare da nessuna offerta, questa è la mia ultima partita".

 

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