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Inter, critiche per il mercato: l'acquisto che scatena la bufera

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Quelli di Marko Arnautovic e del ‘Nino Maravilla’ Alexis Sanchez sono stati due ritorni d’oro per l’Inter. Nonostante due anni fa il cileno se ne andò tra le polemiche contro Inzaghi — reo di averlo fatto giocare poco — e con una ricchissima buonuscita ceduta da Zhang: quattro e mezzo, consegnati al cileno purché se ne andasse altrove. Dodici mesi dopo è tornato alla Pinetina. Due mosse di mercato che secondo il vicedirettore della Gazzetta dello Sport, Stefano Agresti, sono difficili da capire. Se le prime mosse hanno avuto sicuramente una logica — fuori Dzeko e dentro Thuram, fuori Brozovic e dentro Frattesi — è stato il tradimento di Lukaku, il suo clamoroso voltafaccia, a rimettere tutto in discussione e a far perdere un po’ di serenità all’Inter.

Lukaku, il clamoroso voltafaccia che ha mandato in confusione l’Inter sul mercato
Onana se ne è andato e ha lasciato spazio a Sommer, un altro non giovanissimo. Poi Arnautovic (34 anni) e Sanchez, quasi 35. L’opera di svecchiamento si è fermata presto. Secondo Agresti, l’Inter avrebbe potuto investire i 35-40 milioni destinati a Lukaku su un altro attaccante. Non sarebbero stati sufficienti per acquistare un fuoriclasse, ma si poteva provare a prendere un elemento importante, magari di prospettiva. 

 

 

Balogun più invitante di Arnautovic. E Pavard…
Qui spicca così il nome di Balogun, 22 anni, ventuno gol in Ligue 1 con il Reims, ora conteso tra Monaco e Chelsea. Apprezzato molto dai dirigenti nerazzurri, ma che ha scatenato il dibattito interno con Inzaghi: Marotta e Ausilio volevano l’americanino dell’Arsenal, il tecnico premeva per un centravanti puro. Per questo alla fine è arrivato Arnautovic. Infine c’è Pavard: la spesa da 35 milioni per il giocatore, che nel 2024 andrà in scadenza col Bayern, è ritenuta giusta data la prospettiva di un terzino con esperienza e ancora 27 anni.

 

 

 

 

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