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Paola Egonu, "stop alla Nazionale". L'ultimo capriccio, schiaffo all'Italia

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Via dall'Italia, via dalla Nazionale: è di nuovo un caso, Paola Egonu. La giocatrice più forte della pallavolo mondiale ha vissuto l'ultimo Europeo quasi sempre in panchina, relegata clamorosamente dal ct Mazzanti a riserva della giovane opposto Ekaterina Antropova, russa naturalizzata pochi giorni prima dei campionati. Una scelta che ha scatenato parecchie critiche sul mister, a maggior ragione dopo la grandissima delusione del quarto posto finale, con le dolorose ultime due sconfitte contro Turchia e Olanda. Una Nazionale che è apparsa allo sbando (con il Ct che ha denunciato pubblicamente la propria incapacità di tenere "in pugno" le ragazze), divorata da tensioni esterne, esclusioni eccellenti e personalità troppo forti per convivere. Doveva essere una staffetta generazionale, si è rivelata una Caporetto. E ora a tirarsi fuori è proprio la Egonu, che già dopo il flop ai Mondiali del 2022 (dove le azzurre erano arrivate come le favorite) aveva minacciato l'addio all'Italia contestando gli insulti razzisti ricevuti da qualche hater sui social. "Mi hanno chiesto perché sono italiana. Adesso sono stanca, potrei prendermi una pausa".

Questa volta la 24enne ha annunciato che non sarà nella lista delle convocate per il torneo di qualificazione olimpica in programma a Lodz dal 16 al 24 settembre, una decisione "concordata con il commissario tecnico e il presidente federale Manfredi per prendersi un periodo di riposo" Di sicuro, l'Italia affronterà il Pre-olimpico senza quella che sulla carta è la sua miglior giocatrice. La strada verso Parigi 2024 rischia insomma di essere già in salita e soprattutto lastricata di veleni e sospetti. Anche perché in tanti, nonostante le colpe di Mazzanti, contestano ora alla campionessa nata da genitori nigeriani e in forza alla Pro Victoria Monza dopo un anno trascorso in Turchia un atteggiamento troppo volubile e capriccioso.

Una sorta di "egosimo sportivo" che privilegerebbe una vendetta personale contro il ct, con il quale i rapporti sono ai minimi termini, piuttosto che il bene della Nazionale. Anche perché la missione sportiva non sarà delle più semplici, viste le condizioni psicologiche delle azzurre: l'Italvolley giocherà contro le padrone di casa della Polonia e gli Stati Uniti, avversari tosti, e dovrà chiudere necessariamente ai primi due posti del girone a otto squadre per volare a Parigi. In caso contrario, occorrerà sperare nel ranking. Come la Egonu, non ci saranno nemmeno le veterane Cristina Chirichella, Caterina Bosetti e Monica De Gennaro, già fatte fuori da Mazzanti perché "dopo il Mondiale non avevo più la squadra in mano". Per loro, però, nessun caso "nazionale".

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