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Milan, De Ketelaere vuota il sacco: "Che cosa è successo", amara verità

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L'avventura al Milan di Charles De Ketelaere non si può di certo definire indimenticabile. Passato ai rossoneri per una cifra intorno ai 32 milioni di euro, il belga in 32 presenza in Serie A ha collezionato solo un assist, senza riuscire a siglare nemmeno una rete. Le sue deludenti prestazioni, sommate a una personalità forse non ancora all'altezza del palcoscenico di San Siro, hanno convinto la dirigenza milanista a fare a meno di lui. In estate si è infatti trasferito all'Atalanta, con la formula del prestito con diritto di riscatto.

Il classe 2001, dal ritiro della sua nazionale, ha parlato del suo recente addio al Milan. "Quando arrivi in un posto nuovo c’è molto da fare - ha riportato il sito Gazzetta.it - Adattarti al paese, al sistema di gioco, alla lingua. Ma naturalmente, se al Milan non ha funzionato, è stata anche in parte colpa mia: non è stata la stagione che mi aspettavo, ma non me ne pento. Non sempre ho raggiunto un alto livello, ed entrare a partita in corso come spesso mi è successo non ha aiutato. Non sono un tipo esplosivo, - ha spiegato il belga -mi sento meglio quando sono in campo per un periodo di tempo più lungo e posso entrare davvero nel flusso di una gara".

 

 

La scelta di allontanarsi da Milanello non è stata univoca. Il belga e i rossoneri erano d'accordo sul separarsi, almeno per il momento. "Se il Milan mi ha suggerito di andarmene? In parte sì. Ma anche io sapevo che avrei avuto poco spazio. Ma sono comunque grato al Milan. Lì ho imparato molto, tatticamente ho maggiore esperienza. In assoluto so di essere diventato un giocatore migliore", ha aggiunto De Ketelaere.

Ma il Milan ormai è solo un lontano ricordo. Oggi il belga gioca per la Dea e, grazie ai preziosi consigli del tecnico Giampiero Gasperini, può finalmente esprimere tutto il suo potenziale. "Voglio mettermi in mostra nel club. Qui sto giocando più alto - ha spiegato De Ketelaere - più vicino alla porta: in questo modo posso diventare di nuovo la migliore versione di me stesso. L’anno scorso invece ero un centrocampista offensivo".

 

 

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