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Juventus, il Lecce fa tremare Allegri: perché non è un caso il terzo posto

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Federico Strumolo
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Chi l’avrebbe mai detto che a Juventus-Lecce della sesta giornata di serie A sarebbero arrivati davanti in classifica i pugliesi? Eppure è così, merito di un inizio di campionato meraviglioso della squadra allenata dal ritrovato Roberto D’Aversa, unica ancora imbattuta insieme all’Inter capolista e capace di collezionare 11 punti (con tre vittorie e due pareggi), uno in meno del Milan secondo in classifica e uno in più della Vecchia Signora (lo scontro diretto alle 20.45, in diretta su Dazn). Ma di impensabile, dopotutto, nel calcio non c’è nulla, dato che il rendimento favoloso dei pugliesi non è certamente frutto del caso, bensì di un progetto che parte da lontano. Un lavoro portato avanti in prima persona dal responsabile dell’area tecnica giallorossa Pantaleo Corvino (tornato a Lecce il 7 agosto del 2020, in serie B, dopo la prima esperienza dal 1998 al 2005), un mago nel suo lavoro, uno capace di scovare talenti in ogni zona del mondo e trasformare perfetti sconosciuti in grandi giocatori.

Alzi la mano chi aveva mai sentito nominare, per esempio, Nikola Krstovic, 23enne attaccante montenegrino autore di 3 gol nelle prime 4 presenze in carriera in serie A e acquistato da Corvino questa estate per poco meno di 4 milioni di euro dagli slovacchi del Dunajska Streda. E come lui, l’albanese Ylber Ramadani, centrocampista 27enne arrivato dall’Aberdeen per 1 milione e ora punto fermo del centrocampo del Lecce, o lo svedese Pontus Almqvist, ala destra 24enne arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Rostov. Insomma, Corvino e i suoi collaboratori, scelti dal lungimirante patron Saverio Sticchi Damiani, girano il mondo e fanno affari, portando in Puglia giocatori dal futuro assicurato. Non sorprende, infatti, che proprio il Lecce abbia vinto l’ultimo campionato Primavera (tornando sul tetto d’Italia dopo il precedente scudetto di categoria conquistato nel 2004), con una squadra che ha fatto molto discutere per l’undici titolare interamente straniero (come i quattro subentrati nella finale vinta contro la Fiorentina).

 

 

Perché in Salento interessa poco della nazionalità, l’importante è che i giovani abbiano talento. Il resto lo sta mettendo il già citato tecnico D’Aversa, sollevato nel dimostrare a tutti di essere ancora un ottimo allenatore, dopo che in tanti avevano messo in discussione le sue capacità in seguito alle ultime due fallimentari esperienze, con la retrocessione nel 2021 al Parma (e successivo esonero) e l’esonero l’anno successivo alla Sampdoria. Sulla carta la Juventus resta nettamente superiore, ma questo Lecce fa paura anche ai bianconeri, che devono riprendersi al più presto dopo la tranvata in casa del Sassuolo, con i quattro gol subiti e le papere di Wojciech Szczesny e Federico Gatti. Una supremazia, della Juve sul Lecce, testimoniata anche da una statistica emblematica: nessun giocatore dell’attuale rosa giallorossa ha mai segnato un gol contro i bianconeri in serie A. Ma guai a sottovalutare il Lecce di Corvino, Sticchi Damiani e D’Aversa: Massimiliano Allegri è avvisato.

 

 

 

 

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