Cerca
Logo
Cerca
+

Lukaku e Pellegrini ridanno fiato alla Roma, Frosinone ko

  • a
  • a
  • a

Per la Roma di Mourinho era necessario ripartire, rialzare la testa dopo il poker subito a Genova e diradare un po' di nebbia su Trigoria. Ci hanno pensato il 'gigante' Lukaku dopo una ventina di minuti con una delle sue conclusioni vincenti sulla linea dell'area e capitan Pellegrini sul finire del match a dare la spinta necessaria ai giallorossi per piegare il Frosinone dell'ex Di Francesco per 2-0, portare a casa tre punti quantomai preziosi per il morale e la fiducia, allontanarsi dalle secche della bassa classifica e restituire un po' di autostima. E' poco al momento ma può essere un primo passo per dare una svolta. Il gioco ancora latita, la difesa a volte scricchiola ed è sulla qualità dei singoli che la Roma si è costruita il suo secondo successo in campionato dopo quello sull'Empoli. Dybala è stato un uomo assist prezioso, Lukaku ha mostrato ancora una volta di essere l'attaccante che fa la differenza (quarto centro in giallorosso) e Cristante, schierato in posizione arretrata per motivi di emergenza difensiva, si conferma un jolly su cui puntare nei momenti più allarmanti. Il Frosinone volenteroso, coraggioso, fedele a se stesso e al suo gioco anche dopo aver subito la prima rete, può rimpoverarsi di non aver saputo pungere abbastanza mancando di cinismo e precisione nelle due occasioni capitate sui piedi di Cuni.

 

 

La Roma, anche per togliersi un po' di tensione accumulata negli ultimi giorni, parte forte, prova a giocare con dinamismo e velocità ma non trova grandi sbocchi. Il Frosinone si conferma infatti squadra compatta, si difende con ordine, non arretra e gioca con lucidità e attenzione cercando anche la profondità con gli esterni. E' degli ospiti la prima vera occasione del match con il giovane Cuni che al 18' da posizione defilata non centra la porta dopo una costruzione tutta in velocità. Il pericolo scampato è comunque per i giallorossi la testimonianza della sua fragilità difensiva. La squadra di Di Francesco mostra una manovra più fluida rispetto a quella giallorossa che si limita ad un fraseggio a centrocampo che spesso si conclude con lanci lunghi e diagonali. L'intenzione è dare il maggior numero di palloni a Lukaku che al 22' mostra tutte le sue qualità sbloccando il match: Dybala pesca il belga in area, gran giocata della punta che si libera di due avversari con una sterzata brusca e con un sinistro teso e potente batte Turati. Per Lukaku, che al momento della segnatura non esulta per timore di essere in fuorigioco, è il quarto gol in giallorosso. Sembra infatti proprio lui a prendersi sulle spalle una Roma che fatica a creare gioco e che va ad intermittenza. Il Frosinone subita la rete non cambia assetto, continua nel suo gioco in velocità sugli esterni ed è ancora Cuni a sfiorare la rete, stavolta da posizione più favorevole.

 

 

Nella ripresa la trama del match non cambia, la Frosinone spinge con senza timore, la Roma non riesce ad uscire e si deve abbassare con Cristante unico a dettare il tempismo sugli interventi in mezzo all'area. La squadra di Mou sembra dunque affidarsi prevalentemente al contropiede. Dybala al 56' si libera sul fondo con una azione tutta tecnica e velocità e prova l'appoggio a centro area per Lukaku che viene anticipato dai difensori, Il belga applaude e invita il pubbico ad alzare ancora di più i decibel del tifo. La Roma cresce, ancora Dybala serve un assist per Bove che conclude in scivolata trovando il muro di Turati, bravo ad uscire con tempismo. Quando il Frosinone si getta in avanti i giallorossi sono tutti sotto la linea per eviatre troppi rischi. Ci prova Soulè con un guizzio a smarcarsi sulla destra consegnando un pallone teso al centro che nessun compagno riesce a raccogliere e spingere in rete. Mou, a venti minuti dalla fine, sostituisce uno sfiancato Karsdorp con Kristensen per dare maggiore lucidità e forza fisica ad un reparto che fatica, colpa anche di un centrocampo che non riesce a fare possesso consegnando troppi palloni ad un Frosinone che mostra coraggio e personalità.

La Roma si limita a gestire e ad affondare in contropiede ma il raddoppio che scaccia cattivi pensieri lo trova su punizione con capitan Pellegrini che all'83' si fa trovare pronto su un penalty pennellato da Dybala. L'Olimpico esulta e la Roma ritrova un po' di sorriso. Non serviva essere bella ma vincente.

Dai blog