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Schumacher, parla l'avvocato: "Ecco perché non vi dicono più nulla"

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L'avvocato di Michael Schumacher dà una risposta a una domanda che in tanti da anni si pongono: "Perché non si sa più nulla delle condizioni di salute dell'ex pilota della Ferrari?". A parlare, in un'intervista a rilasciata alla rivista tedesca Legal Tribune Online, è Fellx Damm: "Con l'incidente, la pressione dei media è ovviamente cambiata radicalmente. Per allentare la pressione, durante gli incontri con la stampa ai quali erano presenti anche i medici curanti sono state fornite le prime informazioni generali sulla salute di Michael, quindi contenuti classificati tematicamente come legati alla privacy".

E ancora: "In linea di principio nessuno può rivendicare la riservatezza dei fatti che lui stesso ha volontariamente divulgato al pubblico. In questo contesto la giurisprudenza parla di autoapertura della sfera privata. Ecco perché abbiamo dovuto affrontare ripetutamente il tema dell'autodivulgazione nei procedimenti giudiziari".

 

Infine sottolinea quanto sia importante la tutela della privacy per Schumacher e per la sua famiglia: "Si trattava dunque di proteggere la privacy. Naturalmente, abbiamo discusso molto su come farlo. Abbiamo anche valutato se un rapporto finale sulla salute di Michael potesse essere la strada giusta per farlo. Ma la cosa non sarebbe finita lì, anzi ciò ci avrebbe costretto a costanti aggiornamenti sulle sue condizioni perché non sei tu a decidere quando l'attenzione dei media sulla vicenda calerà. A quel punto avremmo dato agio affinché uno, due, tre mesi o anche anni dopo il comunicato tornassero a chiedersi: ‘E come appare adesso?'. E nel caso in cui avessimo voluto agire contro le speculazioni ci saremmo nuovamente andati a scontrate con il tema dell’autodivulgazione volontaria". 

 

 

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