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Brasile-Argentina, Messi ritira la squadra: calci e insulti, tragedia sfiorata

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Ci ha pensato Nicolas Otamendi, con un gol al 63’, a dare i tre punti all’Argentina in casa del Brasile allo stadio Maracana di Rio de Janeiro. L’Albiceleste è riuscita a ripartire dopo il k.o. interno contro l’Uruguay, ma la tensione sugli spalti non è mancata. Tensione che si è trasformata in violenza da parte degli agenti di polizia brasiliana, che, prima della partita, hanno caricato alcuni tifosi argentini provocando persino la reazione di Leo Messi e compagni. Tra questi anche il “Dibu” Martinez, che ha addirittura cercato di colpire le forze dell’ordine saltando dal campo verso gli spalti e tentando di dare un pugno. Il tentativo iniziale di Messi e compagni era di calmare la lite sugli spalti, che purtroppo non si è placata prima di diverso tempo. 

La lite nata tra entrambe le tifoserie: gli agenti intervengono coi manganelli
La partita più attesa delle qualificazioni mondiali, così, si è trasformata in un incubo. Per fortuna, però, la situazione è poi tornata alla normalità e la partita si è potuta giocare, sebbene l’attesa si sia prolungata più del dovuto. Il motivo della lite riguarda l’arrivo a contatto dei tifosi brasiliani e argentini, che si trovavano assieme in una porzione dello stadio. Ecco spiegato dunque l’ingresso della polizia brasiliana, intervenuta per provare a placare gli animi. Ma la situazione è degenerata quando gli agenti hanno iniziato ad usare i manganelli contro i tifosi ospiti.

 

Messi duro: “Repressione dei brasiliani contro gli argentini non può essere accettata"
La confusione sugli spalti del Settore Sud è durata circa 10 minuti e il calcio d’inizio, alla fine, è stato prolungato di ben 27 minuti. Poi si è giocato e l’Argentina, grazie al colpo di testa di Otamendi, è riuscita a imporsi per 1-0, conservando così la vetta delle qualificazioni sudamericane per i Mondiali 2026. "Questa notte abbiamo fatto la storia — ha poi commentato Messi a fine match — ma è importante dire che sarà segnata ancora una volta dalla repressione dei brasiliani contro gli argentini. Non può essere accettato. È una follia. Doveva finire immediatamente”.

 

 

 

 

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