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Stefano Pioli, per lui al Milan è finita: la frase "sfuggita" a Paolo Maldini

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Il Milan resta scosso dopo l'intervista di Paolo Maldini a Repubblica. I rossoneri non hanno potuto ignorare le parole dell'ex dirigente rossonero messo alla porta la scorsa estate. Maldini ha parlato di tutto e ha messo nel mirino la società. Critiche aspre che hanno fatto discutere parecchio. L'ex capitano rossonero non ha usato giri di parole ed è andato dritto al punto: "Sinceramente, quando oggi leggo che Theo e Leao sono il problema del Milan, dico che al mondo si può davvero raccontare tutto e il contrario di tutto: sono due campioni, ma la loro crescita non è ancora completata e necessitano di qualcuno che li aiuti", ha affermato rivendicando le sue scelte durante la sua gestione.

E ancora: "Se il club è stato venduto a 1,2 miliardi e la nuova proprietà vuole cambiare, ne ha il diritto. Ma vanno rispettati persone e ruoli. Ho dovuto trovare un accordo per i miei diritti. L’amore per il Milan rimane incondizionato. Da figlio di Cesare. Da ex capitano. Da papà di Christian e Daniel. E da dirigente in 5 anni fantastici. L’informazione però non viene indirizzata verso la verità: chi dice il contrario sa di mentire a se stesso. Per fortuna mi pare che il pubblico non si faccia condizionare. Il mio rapporto con Cardinale? Con lui, in un anno, solo una chiacchierata, più 4 suoi messaggi. Diceva che dovevamo fidarci l’uno dell’altro. Io l’ho fatto: come sia andata, è noto. Credo che la decisione di licenziarci fosse stata presa mesi prima e c’era chi lo sapeva. Il contratto, 2 anni con opzione di rinnovo, mi era stato fatto il 30 giugno 2022 alle 22: troppo impopolare mandarci via dopo lo scudetto. Il giorno del licenziamento? Cardinale mi disse che io e Massara eravamo licenziati. Gli chiesi perché e lui mi parlò di cattivi rapporti con l’ad Furlani. Allora io gli dissi: ti ho mai chiamato per lamentarmi di lui? Mai. Ci fu anche una sua battuta sulla semifinale persa con l’Inter, ma le motivazioni mi sembrarono un tantino deboli. Le cosiddette assumptions, gli obiettivi stagionali, erano: ipotizzando l’eliminazione dalla Champions, un turno passato in Europa League e la qualificazione alla Champions successiva. Quella semifinale ha portato almeno 70 milioni di introiti in più e l’indotto record di sponsor e ticketing".

 

 

Ma c'è una frase che più di ogni altra alza il velo anche sul destino di Pioli: "Va ringraziato, – spiega Maldini – è stato fondamentale per i giovani. Però l’allenatore è tra le persone più sole del calcio. Dargli compiti che esulano dai suoi, senza sostegno, lo renderà sempre più solo". Un messaggio cifrato, per il tecnico è davvero finita?

 

 

 

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