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Luciano Spalletti, orgoglio italiano: FdI e Atreju, la scelta del Ct

Antonio Rapisarda
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Il primo Atreju da forza trainante del destra-centro e soprattutto con Giorgia Meloni premier non poteva che racchiudere nel titolo il portato di questo anno di governo: “Bentornato orgoglio italiano”. A celebrarlo – nello spiazzale di Castel Sant’Angelo trasformato per l’occasione in un villaggio di Natale, da giovedì 14 a domenica 17 – tutta la squadra dell’esecutivo d della maggioranza assieme alle principali delegazioni dei Conservatori europei: famiglia di cui la presidente del Consiglio è leader nonché alfiere di quel modello confederale e produttivista che rappresenta la scommessa delle prossime Europee. A proposito di squadra e di Europei (stavolta di calcio), colpo natalizio della festa sarà la presenza di un “fratello d’Italia” d’eccezione: il Ct degli Azzurri Luciano Spalletti, testimonial del meglio dello sport tricolore insieme a Gregorio Paltrinieri e ad Ambra Sabatini.

Come da tradizione anche la 24esima edizione di Atreju sarà «festa di parte, non di partito». A spiegarlo, il responsabile organizzazione di FdI Giovanni Donzelli che ha ricordato come «sin dal ‘98 cerchiamo di confrontarci con chi ha idee diverse: abbiamo sempre cercato il confronto, a volte aspro, a volte trovando punti incontro». Di certo punti di incontro importanti, con tanto di protocollo d’intesa sul dossier migranti, sono stati trovati con il premier d’Albania, il socialista Edi Rama. È lui uno degli ospiti internazionali di punta dell’edizione che attende anche il leader di Vox Santiago Abascal e un «mister X», con altri due big, le cui identità saranno svelate solo a ridosso dell’apertura della festa. Non ci sarà la leader del Pd Elly Schlein: «Secondo noi era una buona occasione», ha ricordato Donzelli. «Non c’è stato alcun problema. La sua è stata una scelta politica».

 

 

 

Foltissima l’arena dei dibattiti: tutti incentrati sui temi di stretta attualità. A partire da quello interno al centrodestra dove – moderati dal nostro condirettore Pietro Senaldi – è prevista la tavola rotonda fra i capigruppo di Camera e Senato di FdI, Lega, Forza Italia e Noi moderati, con un titolo (“Centrodestra al Governo: visione, coesione, condivisione”) candidato a chiudere ogni retroscena. Grande spazio al cantiere delle riforme. A parlare di premierato, saranno l’ex presidente della Camera Luciano Violante con il presidente del Senato, Ignazio La Russa e il ministro Maria Elisabetta Alberti Casellati; sul fronte giustizia “giusta”, con il Guardasigilli Carlo Nordio e Giulia Bongiorno si siederà il leader di Iv Matteo Renzi (moderati dal direttore editoriale Daniele Capezzone). Di immigrazione ne parleranno Matteo Piantedosi con l'ex titolare degli Interni, Marco Minniti. Sul “Made in Italy” è atteso il confronto fra il leader di Azione Carlo Calenda con il ministro Adolfo Urso.

 

 

 

Centrale anche il dossier lavoro, con un titolo-programma “Giù dal divano” che coinvolgerà Carlo Cottarelli, Cesare Damiano e il ministro Marina Elvira Calderone. Delle sfide del Pnrr ne parleranno l’ex ministro Giovanni Tria e il titolare del Mef Giancarlo Giorgetti; di famiglia e crescita demografica Anna Paola Concia (invitata ben prima delle polemiche che hanno coinvolto il comitato dei garanti sull’educazione all’affettività) con il ministro Eugenia Roccella; del ruolo geopolitico dell’Italia, se ne occuperanno il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, il ministro Guido Crosetto, l’ad di Eni Claudio Descalzi e il giornalista Federico Rampini (dibattito moderato dal direttore responsabile di Libero, Mario Sechi). Avrebbe dovuto essere della partita, nel focus sui cambiamenti climatici con i ministri Nello Musumeci ed Antonio Pichetto Fratin, anche il “rosso-verde” Angelo Bonelli.

 

 

 

Motivo della sua defezione in extremis? Le parole al vetriolo di Abascal nei confronti del premier spagnolo Sanchez. Infine, a presentare “Le ragioni dei conservatori contro il superstato europeo” saranno il ministro Raffale Fitto, il copresidente di Ecr Nicola Procaccini, il capodelegazione a Bruxelles Carlo Fidanza e le delegazioni dei partner Ecr. A chiudere Atreju, domenica, i big del governo. Alle 11 arriveranno i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. Alle 12 l’ultimo intervento, il più atteso: quello della premier e leader di FdI-Ecr Giorgia Meloni. 

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