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Pavoletti, dopo il 94esimo diventa come Van Basten

Gabriele Galluccio
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Gli ultimi minuti di gioco sono i peggiori per i calciatori. Quando il risultato è in bilico la tensione e la fatca si fanno sentire, il pallone pesa di più e il nervosismo può indurre in errore. Tic tac, tic tac, il cronometro scorre ma non abbastanza velocemente per chi difende, troppo in fretta per chi attacca. In questo scenario c’è un uomo che si esalta come pochi e che a volte tira fuori i suoi migliori colpi, che si traducono in gol spettacolari e decisivi.

Si chiama Leonardo Pavoletti, ha 35 anni e sta chiudendo un’onesta carriera con l’isola sarda a fare da sfondo. È la prova che la qualità conta più della quantità: negli ultimi dodici mesi ha segnato appena sei gol, ma cinque dopo il 94’.

 

 

Uno resterà impresso nella storia dei sardi e sulla pelle di alcuni tifosi, che se lo sono tatuati - perché è quello che ha deciso lo spareggio con il Bari per la Serie A. Pavoletti diventa letale nelle situazioni confuse e disperate. Lo ha dimostrato contro il Frosinone, ribaltato da 0-3 a 4-3 con una sua doppietta tra il 94’ e il 98’. Poi l’ultimo capolavoro con il gol vittoria a Sassuolo, segnato in rovesciata. Tre reti per sei punti vitali in ottica salvezza. «Ho i piedi al contrario, ma negli ultimi otto minuti divento Van Basten a volte»: ha ironizzato Pavoletti. Ma non è mica tanto uno scherzo... 

 

 

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