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L'Inter sogna la seconda stella tra infortuni e scelte di Zhang

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Claudio Savelli
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Seconda stella a destra, questo è il cammino dell’Inter. L’obiettivo è chiaro e per arrivarci si passa letteralmente dalla destra perché lì si sta creando una falla. Come ammesso dal direttore sportivo Piero Ausilio a margine di un evento ieri sera, «Cuadrado dovrà sottoporsi ad un intervento chirurgico». Il colombiano salterà quindi tutta la seconda parte di stagione, creando dietro a Dumfries, sulla destra, un vuoto. «Non ci ho ancora pensato. Dopo la partita con la Lazio metteremo la testa anche su questo problema: se non ci fosse stato, non avremmo fatto mercato a gennaio perché a toccare le cose che funzionano si fanno solo danni», racconta in totale trasparenza Ausilio. Nei primi giorni del nuovo anno, saprà se avrà a disposizione un piccolo budget per il mercato di gennaio oppure no. Nel primo caso, si proverà ad anticipare l’arrivo di Tiago Djalo («Purtroppo adesso è infortunato, non mi risulta abbia già recuperato», spiega Ausilio, che però ha già lavorato per bloccarlo a giugno a parametro zero), offrendo al Lille una piccola ricompensa. Il 23enne portoghese, che sta recuperando dalla lesione del legamento crociato del ginocchio e avrà quindi bisogno di un rodaggio, consentirebbe a Darmian di tornare nel ruolo di quinto di centrocampo e ne prenderebbe il posto in difesa.

REGOLE FINANZIARIE

Nel secondo caso si cercherà una soluzione temporanea in prestito secco che, per definizione, spunta dal nulla a mercato iniziato, dunque è impossibile da indicare ora. Ecco perché Ausilio dice che valuterà con Marotta «se fare un esterno o qualcosa di diverso». Il budget sul mercato non dipende dalla questione rifinanziamento del debito che inizia a pesare sulle spalle della famiglia Zhang. È solo una questione di conti economici, di rispetto delle regole finanziarie e di percorso virtuoso nei bilanci che l’Inter ha intrapreso con successo da qualche anno e al quale vuole fare fede anche in casi di emergenza. La partita di Zhang per tenersi l’Inter si svolge parallela e al di fuori dalla sede nerazzurra: può sembrare un paradosso, ma così è. Uno dei motivi per cui Steven era assente alla cena natalizia è l’impegno per rimborsare entro il prossimo maggio il fondo Oaktree, garante del prestito da 250 milioni di euro più interessi (per un totale di circa 300 milioni) che gli ha permesso di mantenere il controllo del club.

 

 

 

LINEA DI CREDITO

La novità è che, tra le varie ipotesi, Zhang ha approfondito un rinnovo del prestito con la stessa Oaktree, ma i tassi di interesse chiesti dal fondo pare siano saliti al 25%: troppo. Gli altri sentieri, battuti dall’intermediario Goldman Sachs, portano ad altri fondi e banche interessati a garantire una linea di credito all’Inter per estinguere il debito con Oaktree: i nomi sarebbero quelli di Sixht Street e Ares Management, già coinvolti in affari simili con Barcellona e Chelsea. Cambierebbe il nome del creditore, non la situazione finanziaria del club che risponderà in ogni caso alla parola d’ordine: sostenibilità. Come spesso accade in questi casi, il rischio è dimenticarsi del campo, delle partite, "del sogno" indicato da Zhang. Seconda stella a destra, questo è il cammino ma prima bisogna aggirare la Lazio, ultima grande rimasta nel girone d’andata e di certo più complessa di quanto non dica la classifica che la vede al decimo posto: contro i biancocelesti di Sarri, infatti, Inzaghi ha vinto due partite in casa e ne ha perse due all’Olimpico, dove è atteso domani (20.45, diretta Dazn). È la sfida più pericolosa di questa prima parte di stagione perché è l’unica che non viene raccontata come tale. 

 

 

 

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