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Novak Djokovic perde la testa col suo staff: l'urlaccio in italiano

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La marcia di Novak Djokovic agli Australian Open prosegue, inesorabile. Il campione serbo, numero 1 al mondo nella classifica Atp, batte agli ottavi di finale Taylor Fritz e si qualifica ai quarti, dove incontrerà il vincitore della partita tra Jannik Sinner e Andrej Rublev, iniziata a orari improbabili (circostanza al centro di molte polemiche perché il vincitore avrà molto meno tempo per riposare rispetto a Nole).

Tant'è, Novak si è imposto in quattro set. Una bellissima partita, tirata, con il primo set vinto solo al tie-break (giocato in maniera celestiale) dopo aver annullato dei set-point all'avversario. Dunque Djokovic ha ceduto la seconda partita, per poi dominare nella terza e nella quarta. 

Insomma, per il fenomeno una vittoria più combattuta e difficile rispetto a quanto possa suggerire il punteggio. Non a caso, Nole è apparso a tratti nervoso, ingaggiando i consueti duelli con la parte del pubblico che gli tifava contro. Ma non solo: la furia del campione si è scatenata anche contro il suo staff. In particolare in un momento delicato, quando nel primo set Fritz era in vantaggio per 6-5. Il serbo si è seduto sulla sua panchina durante il cambio campo e, a qual punto, ha chiesto un parere al suo staff. Peccato che non lo stessero ascoltando: il risultato è stata una scena con pochi precedenti.

 

Ecco che Djokovic inizia a fare dei segni, si sbraccia, alza la mano, poi saluta con ironia, come se fosse sul punto di lasciare il campo. Ma niente, nessuno dei suoi lo considera, dal coach Goran Ivanisevic in giù. A quel punto, ecco che Nole caccia un urlaccio, l'unico modo per farsi sentire tra migliaia di spettatori accomodati in tribuna. Occhi fissi verso il suo box, poi un gesto chiarissimo e, in italiano, un secondo urlo: "Guardatemi!". Uno sfogo inconsueto e che, forse, ha dato a Djokovic la carica giusta: salva due set-point e vince il tie-break giocano un tennis celestiale.

 

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