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Jannik Sinner, sfregio dell'Unità: "Mente sulle tasse, speriamo in Mattarella"

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Poteva sfuggire al partito della patrimoniale la polemica su Jannik Sinner e le tasse pagate a Montecarlo? Certo che non poteva, e dopo Maurizio Acerbo, leader di Rifondazione comunista, e il vicedirettore ad personam del Corriere della Sera Aldo Cazzullo, anche l'Unità tuona contro il 22enne di San Candido. 

Da qualche giorno ronza nell'aria la domanda-accusa: perché il trionfatore dell'Australian Open non paga le tasse in Italia? Polemica un po' pretestuosa e vagamente populista, visto che Sinner è uno sportivo che gira il mondo, ha regolare residenza a Montecarlo per motivi di opportunità sportiva, non ha mai usufruito di sussidi dallo Stato italiano (a differenza di qualche mega-società che spostato la sua sede fiscale all'estero) e soprattutto fino a prova contraria non ha mai evaso un euro.

 

 

 

"Con il mio primo coach ho iniziato ad allenarmi lì e gli avevo detto che l'avrei presa anche io", ha spiegato Sinner in conferenza stampa a proposito della residenza nel Principato. "A Monaco ci sono tanti giocatori con cui allenarsi, ci sono palestre e tutti i servizi. Mi sento a casa, sto bene lì, ho una vita normale, posso andare al supermercato con zero problemi".

 

 

 

Motivazioni che non vanno giù all'Unità, l'ex quotidiano del Partito comunista diretto oggi da Piero Sansonetti. In un boxone rosso in prima pagina dall'occhiello che è tutto un programma, "Esentasse", si premette: "E' bravo questo Sinner. Forse l'Italia non ha mai avuto un campione di tennis di questo livello". E' giovane, ha 22 anni, però dice le bugie". 

 

 

 

 

Quale? Il fatto di essersi trasferito per allenarsi con i migliori tennisti del mondo. "La verità - è la sentenza senza appello dell'Unità - è che ha la residenza a Montecarlo per non pagare le tasse. E forse quando Giorgia Meloni l'ha incontrato, doveva dirglielo: 'Paga le tasse ragazzo, perché così sei un pessimo esempio!'". Ma l'Unità confida ancora in un colpo delle istituzioni: "Speriamo che oggi glielo dica Mattarella". Jannik crocifisso al Quirinale: sai la soddisfazione?

 

 

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