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Milan, insulti a Napoli e Geolier: cosa spunta a San Siro

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È stata la polemica principale dell’appena concluso Festival di Sanremo insieme al balletto del qua qua di John Travolta. Stiamo parlando dello scontro per il titolo tra il contestassimo rapper napoletano Geolier, il rapper napoletano che aveva vinto nel duetto contro Angelina Mango (vincitrice del Festival sabato sera) provocando proteste del pubblico. Pubblico che avrebbe preferito la vittoria della figlia di Pino Mango, dopo la canzone dedicata a suo padre scomparso per infarto nel 2014.

Proprio Geolier (in arte Emanuele Palumbo) si è presentato al festival con la tuta del Napoli, alla luce di quella che è stata definita dal club come una "collaborazione artistica". Cosa che non è passata inosservata per i tifosi del Milan, che hanno messo nel mirino il 23enne con cori di sfottò contro i tifosi azzurri nel match di domenica sera vinto per 1-0 sulla formazione di Walter Mazzarri.

 

 

 

Curva Milan, quanti cori contro il Napoli: da Geolier alla discriminazione territoriale

Sugli spalti infatti è spuntato uno striscione con le parole "ma pecché chiagne?”, a firma della Curva Sud Milano. Una sottolineatura della mancata vittoria di Sanremo da parte di Geolier, con il titolo di una sua vecchia canzone. Purtroppo, però, si è andati decisamente oltre il "sano" sfottò, visto che purtroppo sono arrivati anche insulti razzisti.

 

 

 

I tifosi del Milan, oltre a quello sulla canzone Geolier, hanno infatti srotolato anche due striscioni che non hanno bisogno di commenti ovvero "Milan-Napoli: no alla tessera, sì al passaporto", e "Com'è andato il viaggio stasera? Coda in frontiera?”. E dopo la rete del definitivo 1-0 di Theo è arrivato il coro “Odio Napoli!” e il becero "Senti che puzza scappano anche i cani sono arrivati i napoletani".
 

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