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Jannik Sinner? No, ecco chi il tennista più forte per Nadal

Roberto Tortora
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Mazzola o Rivera, Prost o Senna, Coppi o Bartali? Le discussioni e i paragoni nello sport non muoiono mai e, per ogni generazione che si rispetti, ci sono sempre due fazioni che parteggiano per l’uno o l’altro campione. A prescindere dallo sport. Così, anche nel tennis, si dibatte da anni su chi sia il numero uno. In particolare, tra Roger Federer, Novak Djokovic e Rafa Nadal, i big three dell’ultimo ventennio. C’è chi considera Federer quello con maggior classe, Nadal quello più versatile e Djokovic il più famelico, visto che ha vinto più Slam di tutti. Di sicuro, con Federer ormai fuori dai giochi, quello più in difficoltà in questo momento è Rafa Nadal, attanagliato da infortuni che ne hanno smorzato la carriera, ormai giunto all’età di 37 anni.


Nadal viene da uno stop forzato per un infortunio riportato a Brisbane, in Australia e ora si sta allenando per tornare presto in campo, già a Las Vegas per l’esibizione contro Carlos Alcaraz. L’obiettivo principale, però, è Indian Wells. Intanto, si concede a varie interviste, in cui ha dovuto spiegare la scelta di giocare il Kings Slam in Arabia Saudita, Paese di cui è diventato anche testimonial per la federazione tennistica. Una decisione criticata molto dai media per via delle politiche omofobe e autoritarie del Paese arabo. Così, Nadal ha parlato anche dell’eterna questione del GOAT della racchetta. Nonostante una salda amicizia con Federer, con onestà Nadal ha votato per Novak Djokovic, dopo averlo criticato in passato per vicende extra-campo: “I numeri non mentono, è lui il migliore della storia. L’immagine che Novak proietta all’esterno è peggiore di quello che è realmente. È una brava persona, con i suoi errori, ma migliore di quello che sembra. Gli capita di rompere la racchetta, ma nel punto successivo è al cento per cento, ecco perché è quello che ha ottenuto di più nella storia del nostro sport".

 

 

Per l’amico Federer, ovviamente, solo elogi: "Il nostro rapporto è molto buono, è stato un grande ed è un grande amico". E, infine, incoronazione del suo erede Carlos Alcaraz: "Non ha punti deboli, alla sua età io avevo più punti deboli come il servizio o la volée. Ha grande ambizione e mentalità, i presupposti per una grande carriera ci sono tutti". Tra tutti questi ce n’è uno, italiano, che presto lo costringerà a rivedere le sue classifiche. È Jannik Sinner.

 

 

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