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Tennis, Renzo Olivo sfonda a calci la sedia dell'arbitro: cacciato dal torneo

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Raptus, follia e violenza su un campo da tennis. Siamo al Challanger di Santiago del Rio, dove il protagonista di una serie di gesti assolutamente inqualificabili è Renzo Olivo, argentino numero 286 al mondo. Morale della favola? È stato espulso dal torneo di singolare.

Dopo aver perso il primo set, ecco che in avvio del secondo concede una palla break: con uno scatto felino salva una palla portandosi a ridosso della rete, che però viene toccata perché non riesce a contenere lo slancio. Dunque, come da regolamento, punto e game sono stati concessi dall'arbitro all'avversario, Orlando Luz. E Olivo inizia a dare di matto: "No! Mi ha accusato di un tocco, di un tocco! È un criminale!", ha urlato rivolgendosi all'angolo.

 

 

Dunque il giocatore classe 1992 si è scagliato contro l'arbitro: prima lancia una pallina contro la panchina, poi un violento scambio di battute, dunque scaglia la racchetta sempre verso il suo box in campo. Ma non è finita: a quel punto ecco che l'argentino sferra un calcio violentissimo alla postazione dell'arbitro, bucandone la struttura, tanto che la gamba ne era rimasta incastrata all'interno e ha faticato ad "estrarla". Inevitabile a quel punto la squalifica.

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