Cerca
Logo
Cerca
+

Osvaldo, il dramma: "Droga e alcol, salvatemi. Non vado nemmeno in bagno"

Esplora:

Gabriele Galluccio
  • a
  • a
  • a

Riconoscere di avere un problema è il primo passo verso la guarigione. Pablo Osvaldo lo ha fatto davanti a milioni di persone, raccontando tramite i social la sua storia. Ha confessato tutto, l’ex calciatore argentino, che a soli 38 anni non riesce a riemergere dal vuoto in cui è piombato tra alcol, droghe, bugie e depressione. Una battaglia contro i suoi demoni che va avanti da tempo e che è l’ennesima conferma che non basta avere talento, soldi e fama per essere felici nella vita.

Osvaldo ha avuto un’ottima carriera, ha giocato per alcune delle più importanti squadre italiane (Fiorentina, Inter, Juventus, Roma), segnando dei gol di rara bellezza, eppure una volta appesi gli scarpini al chiodo non ha trovato pace. Neanche la sua seconda passione, la musica (da anni canta nella sua band, El Barrio Viejo), è riuscita a evitargli la caduta nel baratro. La personalità eccentrica e i comportamenti sopra le righe non bastano a motivare la depressione in cui è piombato. Il fenomeno è molto più complesso di così e colpisce anche calciatori o ex dal carattere diametralmente opposto a quello di Osvaldo.

Negli ultimi anni tanti giocatori sono usciti allo scoperto, da Alphonso Davies («mi sento un perdente di successo, sono sempre solo», ha dichiarato il terzino del Bayern) ad Andrès Iniesta («Il momento migliore della giornata era quando prendevo le pillole e andavo a letto», ha confessato riguardo al 2009, anno di maggior successo in carriera), passando per Mertesacker, Ilicic, Buffon, Cavani. Senza dimenticare i due brasiliani, il fenomeno Ronaldo e l’imperatore Adriano, che hanno affrontato pubblicamente il delicato argomento della depressione e della salute mentale.

«Siamo stati esposti a uno stress mentale molto grande e senza essere preparati», ha sottolineato Ronaldo. «La morte di mio padre ha lasciato un vuoto enorme nella mia vita», ha svelato Adriano. Non c’è quindi una sola causa per spiegare il disagio di certi calciatori: a volte è la solitudine, altre è un lutto, altre ancora la noia o l’ansia. Tornando a Osvaldo, è ammirevole che si sia messo a nudo in pubblica piazza: «Da qualche tempo soffro di depressione molto grave, che mi ha fatto cadere in alcune dipendenze da alcol e droghe. Sono in un momento in cui la mia vita mi sta sfuggendo di mano. Vivo da solo, chiuso in casa, non faccio nulla di produttivo, non ho voglia di fare il bagno o di alzarmi dal letto. Sto seguendo un trattamento psichiatrico».

Il drammatico racconto si è concluso tra le lacrime: «Ne parlo perché è l’unico modo per poterne uscire». A giudicare dalla quantità di messaggi d’affetto ricevuti, Osvaldo non è solo in questa battaglia per la vita.
 

Dai blog