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Massimiliano Allegri smontato da Aldo Grasso: "Lo pagano bene, è una questione di professionalità"

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Parole molto dure, quelle di Aldo Grasso contro Massimiliano Allegri. Un attacco che sui social qualcuno lega alla conclamata fede granata del severo commentatore del Corriere della Sera, in un eterno derby Torino-Juventus, altri ad una più banale "difesa corporativa" nei confronti di un giornalista. Di sicuro, però, le parole del critico (non solo) televisive sul nervosismo del tecnico bianconero in diretta subito dopo il pareggio tra la Signora e il Genoa domenica pomeriggio risultano difficilmente contestabili.

Grasso parla di "reazione scomposta" del mster livornese "di fronte a una domanda, più che pertinente, di Gianfranco Teotino nel corso della diretta di Sky Sport". Un siparietto poco edificante, di certo: Teotino chiede conto dell'unica vittoria juventina nelle ultime 8 partite e Allegri perde le staffe: "Siamo terzi in classifica, lei sa come si fa l’allenatore? Lei mi faccia una domanda più intelligente e io le risponderò".

 

 

 

Allegri, incalza Grasso, "è venuto meno a due principi essenziali del rapporto con i media". Il primo: gli allenatori, "tra l’altro molto ben rimunerati", hanno il compito di sottoporsi di buon grado alle domande senza vivere questo momento "con fastidio". Una "questione di professionalità", sottolinea la penna del Corsera, riferendosi anche alle intemperanze più o meno recenti del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. E qui veniamo al secondo punto, "quello della buona educazione".

 

 

 

A inquinare tutto, secondo Grasso, è il mondo televisivo legato al pallone: "Purtroppo, molte trasmissioni hanno dimenticato che esiste anche la facoltà di critica e molti protagonisti se ne approfittano". Non solo: "Ci sono troppi ex calciatori a commentare le partite: alcuni (pochi) molto bravi, altri molto meno". L'effetto è quello di un continuo "darsi di gomito", senza infierire per timore di dispiacere all'amico.

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