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Luca Toni furente col Circolo: "Vergogna, lasciato fuori perché avevo il cane"

Simona Pletto
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"Bordata" social dell’ex bomber Luca Toni contro un circolo sportivo di Reggio Emilia. A scatenare la rabbia divenuta subito virale, vista la popolarità dell’ex attaccante della Nazionale, il divieto di ingresso al suo cane, un golden retriever di nome Stella. Al noto calciatore, che nel 2016 ha appeso la scarpetta al chiodo con la sua ultima squadra Hellas Verona, domenica pomeriggio è stato impedito di entrare all’interno del circolo “Onde chiare”. Toni era appena arrivato all’ingresso, e stava entrando per assistere a una partita del figlio di 10 anni che gioca nelle giovanili del Sassuolo, in sfida contro la Reggio Calcio. L’ex calciatore 46enne, originario di Pavullo nel Fregnano (Modena), è stato però bloccato quasi subito dai responsabili del circolo privato, che lo hanno invitato a uscire perché «i cani lì non possono entrare».

Il campione del mondo nel 2006 con la Nazionale italiana, che ha giocato poi nel Bayern Monaco, Fiorentina, Roma, Genoa, Juventus, non ci ha pensato più di tanto. Un po’ per sfogo, un po’ per vendetta, ha pubblicato sul suo profilo Instagram un paio di “stories” al vetriolo.

 

 

«Ragazzi siamo nel 2024, guardate questo circolo, Onde Chiare. Sono venuto a vedere mio figlio che gioca a calcio contro la Reggio Calcio e non posso vederlo perché sono con Stella... guardate questo cane così cattivo...», ironizza in uno dei video. E ancora: «Entra di tutto ma i cani non possono entrare, roba folle, siamo messi così in questi circolo, complimenti».

Non essendosi probabilmente lamentato abbastanza, l’attuale commentatore di Prime Video ha rincarato la dose in un secondo filmato: «Ragazzi, sono qua, vedete, ancora questo bellissimo circolo... circolo Onde Chiare di Reggio Emilia. Volevo dirvi che è venuto fuori il megadirettore e mi ha detto che i cani non possono entrare per questioni igieniche, visto che c’è una piscina con terrazza. Innanzitutto il mio Golden fa anche corsi di salvataggio, quindi parliamo di niente, ma sapete cos’è la cosa buffa? Che la piscina era chiusa! E mi ha detto che il circolo era privato, però oggi (domenica, ndr) c’erano cinque squadre del Sassuolo a giocare. Si vede che l’hanno affittato per fare delle partite, quindi di privato oggi non c’era un bel niente. Guardate questo bel circolo vicino a Reggio Emilia... Veramente complimenti, complimenti».

 

 

Ferma la risposta per bocca di Alberto Costoli, responsabile del circolo assieme ad Enrico Cavazzoni: «Chi gestisce deve fare delle scelte e qui parliamo di una nostra scelta aziendale: potrà anche sembrare ad alcuni anacronistica, ma nel nostro circolo ci sono 700 famiglie, la metà delle quali con bimbi molto piccoli. Per due padroni di cani educati ce ne sono altrettanti non educati che non credo si mettano a pulire sassi o pavimentazione. Il nostro circolo è rivolto soprattutto a famiglie giovani, abbiamo fatto una scelta di sicurezza e igiene e abbiamo ricevuto in queste ore anche qualche e-mail di sostegno dai nostri iscritti. Mi dispiace perché personaggi che godono di visibilità dovrebbero stare attenti a cosa possono provocare con questi sfoghi. Neanche Luca Toni può buttare lì un video così, peraltro ha potuto vedere il figlio attraverso la recinzione, facendo semplicemente il giro. Le regole valgono per tutti: se valgono per un medico che ha studiato trent’anni, valgono anche per un campione del mondo».

E ancora Cavazzoni: «Ho spiegato tutto ciò in maniera gentile, ma lui ha preferito fare una storia su Instagram come un 16enne...». Considerata la popolarità dell’ex campione, la notizia ha rapidamente fatto il giro del web, tra chi si è schierato in difesa degli animali e chi invece ha appoggiato la politica aziendale del circolo. «Il fatto che sia Luca Toni, non significa che non debba rispettare le regole...»., scrive uno dei tanti commentatori sul suo profilo. E ancora: «Il suo comportamento denota un’arroganza vergognosa», «Bambinone viziato». C’è chi invece si chiede: «Norme igieniche? E per chi?». E chi generalizza andando forse un po’ fuori tema: «Tanto ormai le città sono tutte latrine...».
 

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