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Serie A, derby senza gol: per Torino e Juve un punto che serve a poco

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Un derby senza reti e con poche emozioni, un punto a testa che serve a poco per i rispettivi obiettivi, una scossa mancata in vista del rush finale di stagione. Juventus e Torino danno vita a uno 0-0 scialbo che rispecchia i valori in campo (meglio i bianconeri in avvio, granata più incisivi nella ripresa) e soprattutto mette in mostra le lacune di entrambe. La Signora parte forte ma si perde per strada e gioca una ripresa disordinata e con poca qualità, il Toro subisce la Juve nella prima mezz'ora sbagliando l'approccio alla partita ma cresce alla distanza, anche se l'agognata vittoria nella stracittadina - che manca da nove anni - non arriva. La Juve compie comunque un altro passettino verso la qualificazione alla Champions senza tuttavia piazzare lo strappo decisivo, i granata a loro volta perdono slancio verso l'ottavo posto che con ogni probabilità regalerà un posto in Conference. Anche per Allegri e Juric, quasi certamente al loro ultimo derby della Mole, manca il finale a lieto fine: al tecnico toscano non riesce il sorpasso a Trapattoni per numero di stracittadine vinte, a quello croato il primo acuto atteso per tre anni.

La Vecchia Signora approccia meglio il derby e sfiora quasi subito il vantaggio con Vlahovic, che centra il palo da posizione favorevole dopo la bella sgasata di Chiesa sulla destra. Il Toro di Juric, che si presenta col doppio centravanti Sanabria-Zapata, fatica a ripartire e a guadagnare campo anche perché Bremer vince buona parte dei duelli fisici con il centravanti colombiano. I bianconeri si rendono ancora pericolosi al 13' con un tiro alto sopra la traversa di Locatelli e soprattutto alla mezz'ora con la seconda palla gol di giornata per Vlahovic, che riceve da Gatti in un'azione fotocopia di quella in avvio e da distanza ravvicinata trova la pronta risposta di un attento Milenkovic-Savic. Dopo una prima parte di gara complessa i granata iniziano a prendere campo e guadagnare fiducia affidandosi soprattutto ai cross sulla destra di Bellanova, lasciato troppo spesso libero di crossare. Dal suo piede nasce non a caso l'unica vera opportunità del primo tempo del Toro, con Vlasic che corregge di testa senza trovare lo specchio della porta.

 

 

 

I segnali di ripresa lanciati prima dell'intervallo vengono confermati nel secondo tempo: per la prima volta il Toro mette concretamente sotto la Juve, costretta a difendersi bassa per presidiare la porta di Szczesny. Dopo una prima parte del match da spettatore non pagante infatti il portiere polacco compie il suo primo intervento al 15' sul colpo di testa di Sanabria. Danilo e compagni non riescono più a ripartire, così Allegri tenta presto un doppio cambio (Yildiz e Iling-Junior per Chiesa e Kostic) per provare a scuotere la squadra. Proprio l'attaccante turco sveglia una Juve in apnea con un diagonale da posizione defilato che Milenkovic-Savic respinge a mano aperta. L'importanza di fare bottino pieno per entrambe le squadre regala un finale incerto, con un Toro arrembante e la Juve sorniona nel ripartire. L'ultimo sussulto lo regala in pieno recupero Lazaro, che di testa spedisce alto lasciando l'amaro in bocca al pubblico dell'Olimpico Grande Torino.

 

 

 

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