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Milan, la farsa di Galtier: "Lusingato, ma non hanno Lopetegui?"

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Il dopo-Pioli al Milan sta assumendo ogni giorno che passa il contorno di una tragicommedia internazionale. Forse, una farsa. Qualche giorno fa sembrava fatta per Julen Lopetegui, ex ct della Spagna ed ex Siviglia accolto però dalla clamorosa raccolta firme sui social dei tifosi rossoneri: il #Nopetegui ha fragorosamente stoppato la trattativa costringendo Gerry Cardinale, Giorgio Furlani e Zlatan Ibrahimovic a rivedere i loro piani.

Situazione grottesca, dal momento che da mesi si vociferava della sostituzione di Pioli (al di là dell'ipotesi di vittoria di Europa League) e ricominciare da zero a poche settimane dal via della prossima stagione sarebbe un errore da dilettanti.

 

 

 

Oggi il toto-allenatori si arricchisce forse involontariamente di un nuovo nome: quello di Christophe Galtier, francese che ha fatto molto bene a Lilla vincendo uno scudetto nel 2021 e bissandolo al Psg nel 2023. A Parigi però ha pagato il solito fallimento in Champions e la cattiva gestione delle stelle, e così è stato silurato dopo un solo anno. Oggi allena in Qatar e da lì ha commentato i rumors che circolano sul suo conto sulla stampa transalpina e sull'Equipe in particolare: "Il mio nome accostato al Milan? Sono lusingato anche se non ho parlato con la dirigenza. Penso che abbiano scelto Lopetegui, no? Non è ufficiale? Ma io sono sotto contratto con l'Al-Duhail". 

Il pasticcio Lopetegui, insomma, ha spiazzato anche Galtier. Che però rientra nel valzer dei candidati per approdare a giugno a Milanello. L'elenco è lunghissimo: Lopetegui (non del tutto tramontato, ma accostato in queste ore al Bayern Monaco), De Zerbi, il ct del Belgio Tedesco (italiano), Farioli del Nizza (altro italiano), il sogno Antonio Conte, il tris portoghese Sergio Conceiçao, Paulo Fonseca e Ruben Amorim.

 

 

 

E Pioli? Radio-mercato lo dà in direzione Napoli, ma l'allenatore parmigiano assicura: "Finché ho un contratto con il Milan non parlo con altri club". E intanto pensa all'ultimo obiettivo rimasto: "Mancano ancora quattro giornate e il secondo posto non l'abbiamo ancora conquistato. I nostri stimoli? La volontà di giocare la partita migliore possibile. Abbiamo l'occasione di dimostrare di essere un gruppo coeso, che ha a cuore la maglia e i tifosi. Le motivazioni ci sono tutte, non è finito qua il nostro lavoro e lavoriamo per il presente". Domenica a San Siro arriva il Genoa allenato dall'ex bomber rossonero Gilardino: "E' vero che fuori si parla di tutto ma non degli impegni, ma noi lavoriamo per preparare al meglio la partita. Abbiamo un forte senso di responsabilità, siamo concentrati. E sul futuro si vedrà a fine stagione".

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