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Djokovic abbandona l'intervista in tv: dura solo 98 secondi, la domanda che lo sbroccare

Roberto Tortora
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Prosegue il momento di nervosismo di Novak Djokovic, dopo aver litigato con il pubblico a Wimbledon perché troppo sfacciato nel tifare l’avversario degli ottavi di finale, il norvegese Holger Rune, ed un’intervista a bordocampo a fine partita in cui il serbo ha provocato i tifosi sugli spalti salutandosi con un “Buuuuona notte” che, in sostanza, replicava i “buuu” mascherati del pubblico durante la partita nei suoi confronti. Ora, ci è andato di mezzo anche un giornalista della BBC, piantato in asso dall’ex-numero uno del ranking, perché infastidito dalle sue domande. C’è qualcosa, forse, che rode dentro a Djokovic, forse un senso di colpa per delle reazioni spropositate o forse l’ansia del tempo che passa e che lo costringe a confrontarsi con i nuovi giovani campioni in auge. Sta di fatto che, dopo appena 98 secondi di intervista, ha preso e se n’è andato, perché, a quanto pare, aveva chiarito dall’inizio ceh non avrebbe voluto rispondere a domande sul tema pubblico a Wimbledon. Il giornalista aveva esordito chiedendogli conferma sui commenti fatti ai tifosi inglesi alla fine del match contro Rune, che molti hanno considerato irrispettosi e ai quali Nole aveva risposto con un conciso: “Penso le stesse cose”.

A quel punto, il giornalista BBC gli ha chiesto se ritiene di ricevere il rispetto che merita dai tifosi e stavolta il serbo, rispondendo in maniera più articolata, ha tentato nuovamente di far capire che l’argomento è chiuso per lui: "Guardate, come ho detto nell'intervista post-partita, ho ringraziato tutti.  La maggior parte delle persone presenti allo stadio sono state rispettose e le ringrazio, perché so che, dopo aver guardato il tennis tutto il giorno, non è facile restare. Quindi, ero grato. Non lo dò per scontato. Ovviamente, sono una parte importante del motivo per cui gioco ancora, il pubblico e le persone che apprezzano davvero i tennisti e quello che ci mettiamo e gli sforzi che facciamo. Apprezziamo il fatto che paghino i biglietti e vengano a sostenerci e a sostenere il tennis, a sostenere questo splendido torneo. Quindi cerco sempre di riconoscerlo. Ma quando sento che la folla sta oltrepassando il limite, allora reagisco. Non mi pento delle mie parole o delle mie azioni in campo".

 

 

La terza domanda, quella su cosa provasse quando il pubblico gli mancava di rispetto, è stata quella fatale, Djokovic ha sbottato: “Hai altre domande, oltre al pubblico? Voglio dire, sei concentrato solo su quello o hai domande sulla partita o qualcosa del genere, o è tutto concentrato solo su quello?". Quando il giornalista ha tentato di fargli capire che la rilevanza del suo sfogo giustificava le domande, Nole ha tagliato corto: "Beh, voglio dire, questa è già la terza domanda. Ho detto quello che dovevo dire". A quel punto l’aria s’è fatta pesante, Djokovic ha risposto a monosillabi e, alla domanda sul prossimo match dei quarti contro Alex de Minaur, Djokovic è passato ai saluti: “Si, non vedo l’ora, sarà dura. Grazie”. Si è alzato, ha lasciato la sedia vuota ed è andato via lasciando il giornalista di sasso.

 

 

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