Cerca
Cerca
+

Simone Inzaghi rinnova e alza l'asticella

Fabrizio Biasin
  • a
  • a
  • a

La prima cosa che ci va di scrivere è relativa alla sua voglia di restare in nerazzurro. E stiamo parlando di Simone Inzaghi che, ieri, ha presentato la nuova stagione dell’Inter campione d’Italia. «Qualche club ti ha corteggiato in questi mesi?». Risposta: «Sì, non lo nego. E non solo quest’anno, ma non ho mai pensato di andare via, all’Inter sono apprezzato, mi sento in famiglia». E, infatti... ci sono anche i fatti: Inzaghi ha rinnovato il suo contratto, nuova scadenza 2026. Lo ha annunciato il presidente Marotta per dare il via alla stagione 2024-25. Guadagnerà 6.5 milioni di euro più corposi bonus legati alla conquista dello scudetto-bis.

Lo stipendio più importante tra i tecnici di serie A per il tecnico che ha portato la seconda stella e, fin qui, ha messo insieme i seguenti numeri: 104 vittorie, 18 pareggi, 26 sconfitte, 2.15 punti di media a partita. Un’enormità. Il resto sono parole. Misurate e mai eccessive come è giusto che sia quando l’obiettivo è il più complicato: confermarsi. «La sfida più dura? Migliorarsi. I ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario, ma ora ci aspettano tutti e ci sarà l’obbligo di crescere. Io per primo». L’obiettivo? Eccolo: «L’anno scorso avevo detto che l’obiettivo sarebbe stato lo scudetto della seconda stella ed è arrivato. Oggi dico che sarà far felici i tifosi». Una discreta e legittima supercazzola, figlia anche del “silenzio” della concorrenza, laddove gli altri preferiscono restare sotto coperta.

I NUOVI
E la nuova rosa? I nuovi acquisti? Il mercato? Inzaghi la pensa così: «La società si è mossa con largo anticipo, abbiamo preso tre giocatori voluti da tutti, ottimi e che conosciamo come Martinez, Taremi e Zielinski. Abbiamo avuto un problema con Buchanan, ma lo stiamo valutando e sappiamo che dobbiamo completarci perché sarà out fino a Natale. Ci saranno quasi settanta partite tra campionato e coppe, abbiamo il dovere di fare più partite possibili». Il pensiero è rivolto proprio ai nuovi: «Zielinski è uno dei giocatori più presenti in campo nelle ultime stagioni, ci darà una grande mano. Taremi l’abbiamo seguito tanto, ci aveva già impressionato quando ha giocato contro di noi. Per il portiere, abbiamo optato per Martinez perché ha fatto due ottime stagioni a Genova. Ha davanti Sommer, ma abbiamo parlato ed è contento di essere qui». Rinforzi da acchiappare? Uno è noto, il cosiddetto “braccetto” mancino: «È un’urgenza, ma non ci fa perdere il sonno. Hermoso? Abbiamo delle opzioni, anche lui, ma bisogna vedere le disponibilità». In attacco invece «siamo contenti, Arnautovic ha fatto quello di cui avevamo bisogno. Carboni ci dà un’opzione in più, puoi avere due giocatori sotto la punta con lui. Può fare il quinto offensivo quando serve. Averlo in rosa ci può migliorare nell’uno contro uno. È nel futuro dell’Inter e lo aspetto insieme al nostro capitano». Che poi è Lautaro. Un pensiero anche per gli avversari, doveroso: «In Serie A sono tornati due ottimi allenatori come Conte e Fonseca, li stimo molto. Anche le due romane stanno lavorando bene e non dimentichiamoci Bologna e Atalanta... Gasperini sta facendo molto bene. Occhio...».
E la nuova Champions? «In Europa ci sono grandi squadre con budget enormi, ma non deve essere un alibi, pensiamo a cosa abbiamo fatto due anni fa...». Si ricomincia.

Dai blog