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Jannik Sinner, la stoffa del campione. Ma... il guaio che tormenta l'azzurro

Leonardo Iannacci
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Rublev, ancora tu? si sarà chiesto Sinner all’entrata in campo. Una settimana dopo il doloroso ko subìto a Montreal, Jannik si è ritrovato di fronte il russo per un posto nella semifinale del Masters 1000 di Cincinnati. L’azzurro aveva raggiunto i quarti di questo torneo dell’Ohio che prepara Flushing Meadows giocando un solo match, complice il ritiro per infortunio di Thompson negli ottavi ma sul cemento del Campo Centrale del Lindner Family Center, non senza sudare e giocando non certo il suo tennis migliore, si è preso una sonora rivincita contro il russo. Con il ricordo della poco brillante vittoria ottenuta due giorni fa contro il 19enne americano Axel Michelsen, Sinner ha vinto dopo aver gettato alle ortiche il primo set per risolvere la pratica nei due successivi con un punteggio finale (4-6, 7-5, 6-4) che lo proietta in semifinale al termine di una partita giocata contro un vento micidiale, un’umidità al 75% e vinta come soltanto i veri big, pur non al meglio, sanno fare: con le unghie.

Il primo set, dicevamo, è stato una vera sofferenza per Jannik: Rublev lo ha brekkato subito e, tenendo il proprio servizio, si è portato prima sul 3-0 e poi su un rassicurante 4-1. A Sinner mancavano gli appoggi giusti sull’anca e gli errori sono arrivati a grappoli. Sul 5-3 un guizzo ha portato l’azzurro a brekkare a sua volta ma il russo ha chiuso la prima frazione dove non ha dominato lui ma ha stupefatto, in negativo, Jannik. Nel secondo set l’equilibrio l’ha fatto da padrona sino al 5-5, con Cahill che si sbracciava e urlava consigli al suo ragazzo, cercando di fargli capire di accorciare gli scambi per non stancarsi troppo.

 

Si è visto Sinner persino rotolarsi a terra pur di salvare un punto: buon segno. Difatti sul 5-5, chirurgico e paziente, ha miracolosamente brekkato un Rublev nervoso per poi chiudere 7-5 e andare al terzo set dove la classe dell’azzurro, pur a mezzo servizio, ha avuto la meglio sull’isteria tennistica di Rublev (44 gratuiti alla fine!) che ha mollato: due break, 3-0 e 5-1, poi un turno di battuta importante sul 5-4 per chiudere il discorso e filare in semifinale (stasera diretta su Sky). «Il vento ha disturbato parecchio. Ho iniziato malino ma, nel secondo set, ho avuto una buona reazione e messo a segno un break importante sul 5-4. Ho risolto così il match». Onesto alla fine il russo che ha avuto parole di ammirazione per Jannik: «Sinner? È un grande giocatore, anche se l’avevo appena battuto a Montreal. Speravo di giocare un’altra buona partita ma stavolta ha avuto ragione lui».

Il confronto fra i due ha ora un bilancio complessivo di 6 vittoria a 3 in favore dell’azzurro che giocherà oggi la semifinale dopo aver ricevuto una buona notizia riferita al ranking e alla sua posizione di dittatore del tennis mondiale: Jannik è sicuro di rimanere numero 1 almeno sino agli US Open visto che un nervosissimo Alcaraz si è fatto battere, nella notte fra venerdì e sabato dal francese Gail Monfils in tre set (6-5, 6-7, 4-6). In vista di Flushing Meadows, però, Sinner ha l’obiettivo di ritrovare una miglior forma fisica in vista di una slam come quello newyorchese che si gioca al meglio dei cinque set e con temperature micidiali. Quindi durissimo.

 

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