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Milan, lo sfogo di Paolo Di Canio contro Theo e Leao: "Appesi al muro e cazzotti"

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Il Milan è in crisi nera. Sia per i risultati negativi di questo avvio di campionato - due pareggi e una sconfitta - sia per i casi Theo Hernandez e Rafa Leao. Le due stelle rossonere sono infatti in aperta polemica con il neo allenatore Paulo Fonseca che, in occasione dell'ultimo match all'Olimpico contro la Lazio, ha deciso di farli partire dalla panchina. I due, subentrati nella ripresa, si sono resi protagonisti di un gesto plateale contro il loro allenatore, che non è passato inosservato alla società e ai tifosi a casa.

Il portoghese e il francese non hanno partecipato al tradizionale cooling break previsto dato le calde temperature di questa fine estate. La loro giustificazione è parsa surreale: "Eravamo entrati da due minuti e non avevamo bisogno di bere". Ma la dirigenza ha optato per la linea morbida, decidendo di non prendere provvedimenti severi, come rilegarli fuori rosa. Forse anche a causa del brutto avvio di stagione del Diavolo.

 

 

Il comportamento in campo di Theo e Leao non è andato giù all'ex attaccante della Lazio Paolo Di Canio. "Adesso sento i buonisti dire che sono solo ragazzotti così… di 8 milioni! Al Milan!", ha spiegato nel corso della trasmissione Sky Calcio Club. L'ex calciatore di Milan e Juve ha poi paragonato il match dell'Olimpico alla classica partita amatoriale del dopolavoro. "Se una cosa del genere succede al dopolavoro… anche coi miei amici che stiamo cazzeggiando e stiamo lì a giocare - ha confessato Di Canio -, se uno si mette lì con la pancia in disparte io gli dico: ao' che stai facendo ma vieni qua tra di noi. E si paga 10 euro per il campo… adesso non voglio fare populismo ma - ha poi aggiunto - questa cosa è una vergogna".

Poi lo sfogo definitivo: "Il capitano si mette là a parlottare, come a dire: ma vedi questo… È delegittimazione! Il mister, i compagni di squadra declassati da quell'atteggiamento ai miei tempi li avrebbero attaccati al muro e presi coi cazzottoni. Questa è una vergogna! È un modo per delegittimare".

 

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