I riflettori sugli Internazionali di Roma si sono accesi ed è l’occasione giusta per un “flusso di coscienza” di Renzo Furlan, ex-numero 19 del mondo e allenatore di livello top, eletto coach dell'anno WTA 2024 e intervistato da Fanpage.
Oggi fa il talent per SKY Sport, ma tra i suoi giocatori più noti ci sono stati Francesca Schiavone e Simone Bolelli e soprattutto Jasmine Paolini, dalla quale si è separato solo pochi mesi fa, ma con cui ha condiviso i successi fin qui più importanti: “I rapporti nascono, crescono e poi ad un certo momento è difficile dare sempre cose nuove. Non è finito il rapporto tra di noi, perché l’amicizia è rimasta e continuiamo a sentirci. A livello lavorativo credo fosse il momento giusto per separarsi. Lei ha preso questa decisione, perché voleva qualcos’altro e sentire nuovi pareri. Secondo me era una scelta molto giusta e quindi ci siamo lasciati in maniera tranquilla e serena. Ovviamente a inizio stagione fai dei programmi sull’anno, però eravamo un po’ troppo tirati anche nelle ultime trasferte. C’erano delle difficoltà e quindi credo che alla fine prima che diventasse pesante il rapporto, siano state fatte delle scelte giuste. Mettiamola così".
Furlan, poi, smentisce le voci su un suo possibile ingresso nel team di Jannik Sinner: “Quella su Sinner ovviamente è una stupidaggine che girava sul web, assolutamente non vera. Per il resto sì, diciamo che sono orientato verso una proposta ben specifica ma è troppo presto per parlarne e ci sono diversi aspetti da definire. Però direi di essere orientato. È intrigante, alla fine nel tennis ci sono tanti progetti ma ce ne sono alcuni che stuzzicano di più e altri che motivano di più. Questo è molto motivante, poi se dovesse andare in porto vedremo cosa succederà”.
Jannik Sinner, Volandri affonda Federica Pellegrini: "Cosa mi fa arrabbiare"
“Jannik? Lo aspetto come tutti a Roma. Sono stato in contatto con Simone Vagnozzi che mi ha detto che le cose stan...L’allenatore di Conegliano, infine, si esprime sul momento-verità in cui Sinner ha ammesso di aver pensato di smettere nel bel mezzo del caos Clostebol-Wada: “Credo sia stato un momento. Questi giocatori qui hanno talmente tanta qualità e voglia di giocare che fanno quello che fanno perché adorano il tennis, che è la loro vita. Poi ci sono dei momenti in cui lo stress diventa difficile da gestire, come le pressioni. Non dimentichiamo che Jannik ha giocato 4 mesi e mezzo senza che nessuno sapesse che era risultato positivo e lui ha continuato a giocare. Lui ha vinto Cincinnati alzandosi alle 4 di mattina per assistere all’udienza che poteva rovinargli la carriera. Invece poi è stato scagionato, ha vinto anche gli US Open. Poi di nuovo è tornato dentro il marasma per l’appello della WADA. Ha vissuto mesi e mesi motivato a chiudere da numero uno, vincere e dare il meglio, ma dall’altro lato con una mannaia che pensava di aver risolto e invece si è rappresentata. Quella è un’incognita, anche se lui era innocente. Bastava leggere le carte e sapere chi è Jannik Sinner che ha una qualità di persona straordinaria”.