E arrivò, finalmente, il D-Day. O, meglio, l’S-Day, ovvero il gran giorno di Sinner, tornato a essere un tennista, come ama ripetere il fenomeno di Sesto Pusteria finalmente liberato dal giogo della squalifica di tre mesi maturata dopo il mefistofelico patteggiamento con la WADA per l’affaire-Clostebol. «Quando mi calo il cappellino sulla fronte ed entro in campo, ben attento a non calpestare le righe perché un po’ scaramantico sono pure io, ecco che esistiamo soltanto io e la pallina. Tutto il resto lo lascio fuori dal rettangolo di gioco. Soprattutto le cose che mi hanno fatto passare momenti non belli».
Da testa di serie numero 1 del torneo, Sinner entrerà a Roma in scena nel secondo turno (in campo sabato) e se la vedrà con il vincente del primo turno Navone-Cinà. È stato inserito nella parte di tabellone con Taylor Fritz, quindi non incontrerà Carlitos Alcaraz sino alla eventuale finale e la prima possibile testa di serie sul suo cammino sarebbe Alejandro Davidovich Fokina (25). Poi un possibile ottavo con lo statunitense Frances Tiafoe o l’argentino Francisco Cerundolo e un quarto con Ruud. Molti (troppi?) i “terraioli” sul suo cammino? Jannik chiarisce: «Il mio obiettivo è Parigi ma qui a Roma cercherò di ritrovare la forma migliore per il mio tennis». Però, subito dopo, non si risparmia frecciatine ad alcuni colleghi tennisti: «Al momento della squalifica ho ricevuto messaggi belli e sorprendenti da parte di alcuni mentre da altri da cui mi sarei atteso solidarietà, nulla... Ma non voglio fare nomi». In molti, chissà perché, hanno pensato subito a Nole Djokovic mentre, nello stesso istante, Filippo Volandri non l’ha mandata a dire a Federica Pellegrini, più volte maligna nel commentare la vicenda doping di Jannik: «Non sapevo che Federica facesse l’avvocato e conoscesse a menadito la documentazione del caso Clostebol», ha detto il ct degli azzurri di Davis.
Jannik Sinner si confessa e il Tg1 vola al 30%
Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo CHI SALE (Tg1-Gioco, ...Tornando al tennis giocato e a Roma, Sinner sa bene di non avere un rapporto passionale con la terra battuta anche se ci è nato, tennisticamente parlando, su questa superficie. L’unico torneo vinto sulla terra fra i 19 che ha in bacheca risale al 2019 quando battè Carlitos Alcaraz nella finale del 250 Atp di Umago. Al Foro il numero 1 del mondo non vanta oggettivamente trascorsi eccelsi: nelle cinque partecipazione ha rimediato un quarto di finale (2022), due ottavi (2020 e 2023) due ko al secondo turno (2019 e 2021) mentre lo scorso anno non partecipò per un problema all’anca. Logico che voglia sfatare quello che resta per lui uno dei pochi tabù che lo perseguitano.
IL MOMENTO PIÙ DURO
Non più, grazie al cielo, lo è l’affaire Clostebol: «Il momento più duro è caduto nei primi giorni della sospensione: non potevo neppure entrare in uno stadio per vedere una partita del mio Milan. Però in questi tre mesi ho capito cosa per me fosse veramente importante». Ieri Sinner ha rivestito i panni di amata rock-star di un Foro Italico che ha dato il via agli Internazionali 2025: prima con il sorteggio del tabellone maschile e di quello femminile, poi con la conferenza stampa di Jannik, quindi con la bella cerimonia che la Fitp ha organizzato per premiare le squadre di Coppa Davis e di Billie Jean King’s Cup, entrambe vincitrici nel fantastico 2024. Infine, quando le prime ombre della sera sono calate sul Foro Italico, il numero 1 del mondo ha dato vita a una lunga seduta di allenamento insieme ai suoi coach, Simone Vagnozzi e Darren Cahill.
Dopo Roma, Jannik ha messo in agenda la partecipazione al torneo sulla terra di Amburgo, viatico per un’ottima preparazione in vista del secondo Slam del 2025, quello appunto del Roland Garros dove lo scorso anno arrivò sino alla semifinale, persa al quinto set contro Alcaraz che fece suo il torneo di Bois de Boulogne. Un anno dopo, Parigi è un altro tabù da sfatare per Jannik.