Sinner, Vagnozzi choc: "Chi si sente in pericolo adesso"

mercoledì 7 maggio 2025
Sinner, Vagnozzi choc: "Chi si sente in pericolo adesso"
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Coach Vagnozzi in una lunga intervista al Corriere mette le cose in chiaro: Jannik Sinner non avrà alcun vantaggio nel suo rientro agli Internazionali di Roma: "Onestamente sono rimasto sorpreso sentendo dire, da qualcuno del settore, che questi tre mesi sono stati quasi un vantaggio… Non ho mai visto nessun tennista prendere una pausa volontaria dall’Australia fino a Roma… Abbiamo provato a vedere il bicchiere mezzo pieno e a risvoltare in positivo qualcosa che nessuno si augurava. Sappiamo che arriviamo qui senza partite: negli ultimi cinque mesi Jannik ha praticamente giocato solo due tornei, le Atp Finals e l’Australian Open. Non esattamente l’avvicinamento ideale a Roma! Io di vantaggi non ne vedo. Detto ciò, le prime partite saranno fondamentali per riprendere il ritmo. L’obiettivo, qui a Roma, è farne il più possibile in vista del Roland Garros".

Poi parla di come Jannik ha affrontato questa situazione: "È completamente diverso. Quando ti fai male sai di non poter giocare tornei. In questo caso invece avevamo un giocatore, Jannik, che adora la competizione e i tornei, eppure non poteva partecipare. È stata dura per lui sapere che tutti gli altri continuavano a giocare. Ha dovuto accettarlo".

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Il terreno di gioco però attende risposte e quello di Roma non è certo il preferito dal numero uno al mondo: "La terra è la superficie dove ha meno sicurezze. Ma l’anno scorso è arrivato in semifinale a Parigi, si è comportato bene anche sul rosso. Non è la preparazione che avremmo voluto fare ma abbiamo dovuto adattarci". Infine parla di un cambio radicale del tennis dopo la vicenda di Jannik e del Closetbol: "Vedo finalmente giocatori che dicono: attenzione, siamo tutti in una situazione di pericolo. Erano ragionamenti che prima non sentivo fare. Le contaminazioni involontarie ci sono, e sono difficilissime da controllare. Non è giusto fermare un giocatore per una contaminazione del tutto non volontaria, come nel caso di Jannik. Devi squalificare chi si dopa volontariamente, per migliorare la prestazione".

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