Milan, cosa si compra Gerry Cardinale: tifosi furiosi

RedBird, che dal 2022 controlla il club rossonero, acquista per 595 milioni di euro lo storico quotidiano conservatore Daily Telegraph
di Michele Zaccardisabato 24 maggio 2025
Milan, cosa si compra Gerry Cardinale: tifosi furiosi
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Nuovo colpo per Gerry Cardinale. Il fondatore del fondo di investimento americano RedBird, proprietario del Milan, è riuscito a mettere le mani sul Daily Telegraph. In un comunicato, RedBird ha annunciato di aver raggiunto un «accordo di massima» per l’acquisizione del giornale conservatore inglese per 500 milioni di sterline (595 milioni di euro), che consentirà al fondo di diventare «unico azionista di controllo». Si tratta del «più grande investimento» realizzato da RedBird «nella stampa britannica in un decennio e inaugura una nuova era di crescita» per il Telegraph, «una testata con 170 anni di storia», si legge in una nota diramata dalla società americana. L’obiettivo dell’operazione è rilanciare la testata attraverso una strategia di crescita che «includerà investimenti di capitale in operazioni digitali, abbonamenti e nell’ambito giornalistico» per «espandere il Telegraph a livello internazionale».

L’operazione era allo studio da tempo. Da due anni, infatti, il gruppo editoriale Telegraph Media Group, era al centro di trattative. Ma l’offerta d’acquisto lanciata un anno fa sempre da RedBird in partnership con il fondo emiratino Imi era saltata per le norme introdotte dal precedente governo conservatore, guidato dall’allora premier Rishi Sunak - che impedivano a soggetti statali stranieri di detenere partecipazioni nei giornali inglesi. Regole dirette a tutelare l’indipendenza dei media.

La normativa è stata alleggerita a inizio maggio dall’attuale esecutivo laburista di Keir Starmer. RedBird ha spiegato di essere in trattative con investitori di minoranza selezionati con sede nel Regno Unito, esperti nel settore della carta stampata e fortemente impegnati a sostenere i valori editoriali del quotidiano britannico. Alla cordata guidata dal fondo americano che ha siglato l’intesa per rilevare il Telegraph parteciperanno con una quota massima del 15% anche gli emiratini di Imi.

Il gruppo editoriale era stato messo in vendita per debiti dagli eredi dei fratelli David e Frederick Barclay, i miliardari londinesi (proprietari fino al 2020 dello storico hotel Ritz) che ne avevano preso il controllo venti anni fa. Fondato a New York nel 2014 da Gerry Cardinale, ex banchiere di Goldman Sachs, RedBird Capital Partners gestisce 10 miliardi di dollari, investiti in società attive nei settori dello sport (detiene l’85% del club di calcio Tolosa Fc), delle telecomunicazioni e media, del consumo e dei servizi finanziari. Ma l’investimento più rilevante è sicuramente quello nel Milan. RedBird ha acquisito il club nell’agosto 2022 dal fondo statunitense Elliott per 1,2 miliardi di euro. Per finanziare l’operazione, RedBird ha contratto un prestito da 550 milioni (vendor loan) a un tasso del 7% dallo stesso Elliott, che così ha mantenuto un legame e una presenza nella giovernance della società sportiva. Nel cda del Milan siedono infatti ancora tre uomini del fondo ex proprietario: Gordon Singer, figlio del fondatore Paul, l’ad Giorgio Furlani e il direttore finanziario Stefano Cocirio. Mentre il presidente Paolo Scaroni (il quale dal 20 febbraio 2024 è anche presidente di RedBird International) è stato indicato da RedBird.

A tre anni di distanza, però, quell’investimento rischia di essersi svalutato. Complice anche la mancata qualificazione alla Champions League, costata in termini di minori entrate da premi e ricavi commercciali circa 50 milioni, il valore del Milan potrebbe essere inferiore al prezzo a cui il fondo lo aveva acquistato. Va detto però che sotto la gestione Cardinale, il club è stato risanato: dopo una perdita di 66,5 milioni registrata nella stagione 2021-2022 (l’ultima sotto l’egida Elliott), gli ultimi due esercizi hanno chiuso in positivo, con un utile di 6,1 milioni di euro nel 2023 e di 4,1 milioni nel 2024, mentre la posizione finanziaria netta (ovvero la differenza tra liquidità e crediti e debiti), che nel 2023 è stata positiva per 10,8 milioni, in miglioramento di quasi 40 milioni rispetto all’anno prima, nel 2024 è tornata negativa (49,6 milioni). Gli ottimi risultati sul fronte dei profitti sono stati resi possibili da un sensibile aumento dei ricavi: in due anni il fatturato è cresciuto infatti del 53%, passando dai 297,6 milioni del 2022 ai 456,9 milioni del 2024.

Tuttavia, nel 2022 il valore della transazione appariva eccessivo. Secondo l’algoritmo della società di consulenza Football Benchmark, a quel tempo, il Milan valeva, debiti compresi (enterprise value), 578 milioni. A fine 2024 RedBird ha rinegoziato il finanziamento con Elliott: la scadenza è stata prolungata al 2028 e sono stati versati 170 milioni, riducendo così la quota capitale da restituire a 489 milioni.
Ma c’è un elemento da considerare: a fronte del prestito, il fondo Usa ha ottenuto in pegno il 99,93% delle azioni cedute ad Acm Bidco (il veicolo olandese utilizzato da Cardinale per rilevare il Milan), «quale credito garantito». Se RedBird non dovesse onorare il prestito, Elliott potrebbe riprendere il controllo a condizioni vantaggiose, avendo sborsato “solo” 550 milioni.