Jannik Sinner, la bomba: "Come due clandestini". Durante lo stop...

mercoledì 28 maggio 2025
Jannik Sinner, la bomba: "Come due clandestini". Durante lo stop...
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La sospensione di tre mesi di Jannik Sinner non è inevitabilmente passata inosservata, vista la caratura del personaggio. Il 23enne altoatesino è stato al centro di diverse critiche (da Kyrgios ad altri) ma ha anche ricevuto il sostegno di colleghi e non, come Roberto Marcora, l’ex tennista numero 150 del mondo, che si è allenato con Jannik dopo la chiamata del coach di Jannik, Simone Vagnozzi. L’atleta di Busto Arsizio, ritiratosi due anni fa, lo ha detto al podcast Tennistalker: "Io e Jannik abbiamo un bel rapporto e, quando è uscita la notizia della squalifica, gli avevo scritto dicendogli, come battuta, che per lui sarei tornato in campo”.

In precedenza, i due si erano battuti a livello Challenger: "La Wade si è presa qualche tempo per controllare che non fossi più attivo, e in effetti la mia ultima partita ufficiale era stata a Indian Wells 2023, a parte qualche torneo a squadre — ha detto Marcora — La ratio della regola infatti è che uno squalificato, come nel caso di Sinner, non può allenarsi con giocatori ancora attivi per prepararli a tornei futuri. Quindi, una volta che ho detto sì, era come se anch’io fossi squalificato a tutti gli effetti". Raccontando i dettagli dell’allenamento, “lo abbiamo fatto in una villa privata, vicino casa, in Costa Azzurra, perché come sapete Jannik non poteva frequentare circoli affiliati alle federazioni — ha detto ancora — Quindi eravamo un po’, non dico clandestini ma…  perché era tutto approvato e regolare, anche dalla WADA, ma c’erano comunque delle complicazioni. Devo dire però che ho trovato una grande serenità da parte del team".

Oltre a Sinner, c’era tutto il suo staff, che non lo ha mai lasciato solo: "Il torneo era all’orizzonte, la competizione si avvicinava, ma non c’era fretta negli allenamenti — ha aggiunto — C’era molta ludicità, si dava spazio al gioco, al punto. Ci scaldavamo sempre con un po’ di calcio-tennis. Facevamo una sessione al giorno, lui lavorava tantissimo in palestra: un grande lavoro atletico. Tennisticamente colpivamo tante palle, qualche spostamento, cura dei dettagli: la smorzata, qualche uscita. Niente di astruso o particolare, tutto molto tranquillo. Devo dire che Jannik l’ho trovato mentalmente sereno e rilassato".

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Soddisfazione, dunque, da parte di Marcora, con un pizzico di apprensione al momento del rientro: "Penso che questa esperienza, ora possiamo dirlo visto che è già rientrato e ha fatto finale, sia stata positiva — ha concluso al podcast — Sarà molto contento del suo ritorno. E credo che questo stop di tre mesi, alla lunga, possa anche portare dei benefici. Sentivo un po’ di pressione per il suo rientro, perché se avesse perso al primo turno a Roma, da sparring partner sarebbe sembrato un mio fallimento!"