Una rapina che lo ha segnato inevitabilmente. Roberto Baggio, ospite di Gianluca Bazzoli nel podcast Passa dal Basement, ha ricordato la terribile esperienza subita circa un anno fa. Secondo l'ex calciatore, i ladri hanno scelto proprio la sua casa perché "sapevano chi fossi". "È un episodio che segna la vita – ha ammesso – perché è una violenza che fanno a te, a tua moglie e ai tuoi figli con una cattiveria che non riesci a spiegarti".
L'episodio più forte dell’intera rapina? "Hanno messo la pistola in bocca a mio figlio e l’hanno puntata alla testa per farsi dire dove si trovasse la cassaforte (che non abbiamo). Ci hanno minacciato dicendo che se l’avessero trovata, ci avrebbero ammazzati. Sono stati in casa nostra per tre quarti d’ora, ci hanno sequestrato da tutto, eravamo per terra e non era così facile. Il problema è il dopo, la rabbia che rimane dentro. Capisco la gente che vuole farsi giustizia da sola".
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"Stiamo bene. Staccarci dal tennis per un po' di settimane non ci ha fatto male. Il circuito è una giost...Insomma, la rabbia è tanta. Anche in quel momento la tentazione di reagire è stata tanta: "Non ho avuto paura perché non li ho sentiti arrivare – ha ricordato – sono andato faccia a faccia con uno di loro, il mio istinto è stato tirare un pugno in faccia e un calcio ma erano in sei. Lascio immaginare come sia andata… Non so se i ladri siano stati beccati perché non le autorità ci raccontano niente come è giusto che sia".