Un successo da urlo, quello di Jannik Sinner a Wimbledon, destinato a rimanere per sempre nella storia del tennis e dello sport italiano, essendo l’altoatesino il primo italiano a vincere nel singolare femminile sull’erba dell’All England Club. Sono trascorsi solo pochi giorni, ma l’eco della sua impresa nel frattempo continua, mente il numero 1 del ranking si sta concedendo un periodo di relax alternato ad allenamenti mirati durante le sue vacanze in Sardegna (con la modella Laila Hasanovic), in vista del prossimo impegno al Masters 1000 di Cincinnati.
Nel frattempo, Sinner ha condiviso sul suo canale YouTube un video che porta i tifosi dietro le quinte del torneo, svelando emozioni e dettagli della vittoria contro Carlos Alcaraz. Le immagini mostrano Jannik insieme al trofeo più iconico e desiderato del tennis mondiale: la storica coppa di Wimbledon, realizzata in argento dorato e consegnata al vincitore dal lontano 1887. Nel video, Sinner racconta alcuni particolari: ha potuto tenere l’originale per appena mezz’ora, prima di mostrare con orgoglio la sezione dove sono incisi i nomi dei campioni più recenti. “È incredibile vedere qui il mio nome — spiega —. Sono molto felice e grato per il supporto ricevuto dalla mia famiglia, dagli amici e dall’atmosfera speciale di quei giorni”.
Rivivendo il match point, confessa di aver provato un turbinio di pensieri e sensazioni. La coppa in suo possesso misura 46 centimetri di altezza e porta inciso: “The All England Lawn Tennis Club Single Handed Championship of the World”. Dal 2009 è poggiata su una base nera aggiuntiva, necessaria per ospitare i nuovi vincitori. Insomma, il trofeo è... spezzato i due. Tant'è, l’ultimo nome inciso è quello di Jannik Sinner, accanto al piccolo ananas simbolo enigmatico di Wimbledon. Perché questo simbolo? Perché la coppa è stata ideata in epoca vittoriana dove quel frutto era praticamente introvabile. Offrire agli ospiti l'ananas o portarlo in dono era un segno di lusso, simbolo di generosità e di un alto rango sociale. Era impossibile all'epoca coltivarlo in Inghilterra e per questo veniva importato a caro prezzo, diventando un alimento esclusivo oltre che un simbolo di grande ricchezza.