La fisicità al posto del talento, succede questo nel tennis ed il panorama del circuito dimostra come la cura del corpo sia sempre più centrale. Parole e pensieri di Patrick Mouratoglou, coach francese che allena oggi Naomi Osaka e che in passato ha avuto, tra i suoi campioni, tennisti del calibro di Marcos Baghdatis e Serena Williams.
Mouratoglou ha pubblicato su Instagram un video in cui ha analizzato l’evoluzione del profilo fisico dei tennisti contemporanei e, secondo lui, c’è un paradigma fisico che accompagna i più grandi campioni: “Sempre più alti, sempre più magri. Novak Djokovic, Jannik Sinner, Alexander Zverev, Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas: sono tutti magri, molto alti, servono bene e generano grande potenza".
Carlos Alcaraz, tormento psicologico: "Un momento difficile"
In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Carlos Alcaraz ha parlato a cuore aperto della sua stagione...Secondo Mouratoglou, questo tipo di longilineità e questa morfologia corporea permette a questi campioni di imprimere una maggior velocità alla palla: “Quando sei in grado di accelerare alla stessa velocità di qualcuno più piccolo ma con delle braccia più lunghe, produci più potenza".
Un trend che sta accompagnando campioni già affermati e altri in erba, che stanno emergendo in questi anni. Sempre Mouratoglou: "Quando sei in grado di accelerare alla stessa velocità di qualcuno che è più piccolo di te ma con delle braccia più lunghe, imprimi più velocità alla palla. Jakub Mensik è alto, lo stesso vale Alex Michelsen. Tutti questi ragazzi hanno lo stesso corpo. La nuova generazione è così, anche Joao Fonseca con una incredibile potenza".
Jannik Sinner, lo sfregio di Tallon Griekspoor: "Prevedibile, senza capacità"
Le finali consecutive tra Roland Garros e Wimbledon hanno certificato che la rivalità tra Jannik Sinner e Carlos ...In mezzo a tutti questi, però, Mouratoglou individua un’unica eccezione e corrisponde a Carlos Alcaraz, il martello di Murcia. Più compatto, muscoloso e meno slanciato rispetto ai colleghi, ma ugualmente efficace, se non di più. Mouratoglou conferma: “Tra i migliori al mondo, l’unica eccezione è lui”. Insomma, per il francese il nostro Jannik Sinner, numero uno al mondo, non conferisce quel grado di eccezionalità che intravede nello spagnolo. In cima al mondo, per fortuna, c’è il nostro Jannik.