Gp Monza, il mito in 10 momenti-cult: Schumacher piange, Leclerc vola

di Paolo Macartimercoledì 3 settembre 2025
Gp Monza, il mito in 10 momenti-cult: Schumacher piange, Leclerc vola

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Monza è qualcosa di più di un semplice gran premio di Formula 1. È storia e leggenda, gloria e anche dolori, imprese esaltanti e mondiali vinti qui, sulla pista più antica del motosport, disegnata nel lontanissimo 1922. L’epos di questo circuito lo rileggiamo in dieci flash con (spesso) la Ferrari che oggi non vince più, protagonista. Un racconto, in dieci anni, che esalta, a cinque giorni dal gran premio di domenica prossima.

1966 Annata epocale per l’Italia e la Ferrari. Ludovico Scarfiotti sulla Rossa 312 vince ed è l’ultimo pilota italiano a centrare l’impresa sul circuito brianzolo. Una curiosità. Scarfiotti vince su un set: a Monza, difatti, il regista John Frankenheimer sta girando Grand Prix, la più bella ed emozionante pellicola dedicata al motorsport.

1970 Trionfa la Ferrari di Clay Regazzoni ma non festeggia. Quell’anno Monza ospita il gran premio più drammatico: Jochen Rindt, uscito di strada alla parabolica con la sua Lotus e morto sul colpo, viene designato campione del mondo postumo perché aveva un vantaggio in classifica enorme.

1975 Tifosi della Rossa in delirio: vince ancora Regazzoni ma Niki Lauda, quarto con la Ferrari 312T, riporta il titolo mondiale a Maranello dopo 15 anni. «È stato uno dei momenti più belli della mia vita da ferrarista», ricorda ancora oggi Luca Cordero di Montezemolo, diesse a Maranello e, poi, presidente negli anni d’oro di Michael Schumacher.

1982 Anno tumultuoso per la Ferrari che ha la miglior monoposto della Formula 1: in Belgio muore Gilles Villeneuve e a Hockenheim si schianta Didier Pironi costretto a ritirarsi dalle gare. Il sostituto, Patrick Tambay, ha mal di schiena ed Enzo Ferrari convoca il 42enne Mario Andretti: “Piedone” Andretti accetta per amore delle Rosse, atterra a Monza, sale in macchina e firma una strepitosa pole position, In gara è terzo, vince Arnoux su Renault.

1984 Si impone il grande Niki Lauda ma non su Ferrari, l’austriaco guida una McLaren MP4/2 e mette una seria ipoteca sul terzo titolo mondiale entrando nella leggenda dopo aver sfiorato la morte anni prima nell’incidente del Nurburgring che ne hanno segnato il volto. Da qui, il film Rush con l’emozionante duello Lauda-Hunt.

1988 Un gran premio toccante: nell’unica gara del mondiale di quell’anno non vinta dalle McLaren di Senna e Prost, Gerhard Berger e Michele Alboreto si involano approfittando di un incidente di Ayrton, portando a casa una strepitosa doppietta delle Ferrari F1/87 a pochi giorni dalla morte del Drake di Maranello, avvenuta a Ferragosto.

2000 Michael Schumacher su Ferrari F1-2000 eguaglia Senna con la 41esima vittoria in carriera, ma non c’è spazio per i festeggiamenti. Poco dopo il via, nel bel mezzo di una carambola paurosa, una gomma vola e centra il commissario di pista Piero Gislimberti che muore poco dopo in ospedale. Nel corso della rituale conferenza postgara, il Kaiser scoppierà in un pianto liberatorio.

2010 Sulla Ferrari F10 c’è Fernando Alonso che ottiene una clamorosa vittoria davanti a un mare di folla che sogna il titolo mondiale: lo spagnolo firma pole, vittoria e giro veloce. Vince, si fa un selfie sul podio. Ma sarà un’illusione a fine anno.

2018 Un pimpante e ancora tonico Lewis Hamilton ottiene la quinta vittoria sul circuito brianzolo a bordo di una Mercedes W09 che è davvero una Freccia d’argento: il londinese, ora sfiatato pilota della Ferrari SF-25, eguaglia così i cinque successi di Schumacher.

2019-2024 Le due vittorie di Leclerc sono perle in anni durante i quali la Ferrari non riesce mai a indovinare la monoposto vincente. Lo scorso anno Charles disegna un capolavoro strategico fermandosi una sola volta al pit stop contro due degli altri diretti rivali. Così guadagna secondi e non viene più ripreso dalle due McLaren.