Italia-Estonia 5 a 0, buona la prima per Gattuso: speranza Mondiale ancora viva

venerdì 5 settembre 2025
Italia-Estonia 5 a 0, buona la prima per Gattuso: speranza Mondiale ancora viva

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Di cuore, passione e grinta. Alla Gattuso. E' un inizio di rincorsa al Mondiale fatta di sofferenza e tanta gioia quella della Nazionale del nuovo tecnico azzurro che alla sua 'prima' non deraglia e sbaglia strada, conquista una vittoria rigenerante per 5-0 sull'Estonia che dopo un primo tempo d'assalto sembrava avesse la porta stregata. Serviva pazienza, sacrificio, soprattutto maggiore precisione sottorete ma in particolare era necessaria quella voglia di non mollare mai e di aspettare il momento buono per raccogliere i frutti degli sforzi. A Bergamo ci è voluta un'ora di gioco per sfaldare il muro estone, piegare la resistenza di un portiere che fino ad allora aveva parato tutto o quasi. Kean sblocca al 58', poi Gattuso fa entrare Raspadori al posto di Zaccagni e l'Italia prende il largo, con Retegui al 69' su assist proprio del neoacquisto dell'Atletico Madrid che poi firma il tris due minuti dopo con un tuffo di testa su traversone di Politano. Ci pensa poi ancora Retegui al 90' a calare il poker sotto la sua curva e Bastoni a sventolare la 'manita' che restituisce fiducia ad un gruppo intero.

Serviva vincere, magari con un buon gruzzolo di reti e la missione è riuscita confidando sulla fiducia e quella sana baldanza che si chiama coraggio e positività. L'Estonia aveva fatto soffrire la Norvegia che era riuscita vincere solo per 1-0 sfiorando il pareggio, l'Italia ha fatto molto meglio dei vichingi, e questo successo può cambiare anche le prospettive per il prosieguo della rincorsa. Ora c'è Israele per prendersi altri tre punti e non mollare la speranza, chissà, del primo posto nel girone che garantirebbe l'accesso diretto al Mondiale tanto sognato. Il resto si vedrà.

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All'imprecisione costante e alla sfortuna del primo tempo ha fatto seguito nella ripresa il coraggio di osare e la voglia di non perdersi d'animo trovando il modo di scacciare via gli incubi che stavano già aleggiando a Bergamo qualora il match non avesse preso una direzione azzurra.

Gattuso non ha mai mostrato paura e si è visto fin dall'inizio schierando una difesa a 4 davanti a Donnarumma, la coppia Barella-Tonali in mediana e davanti il trio Zaccagni-Kean-Politano dietro a Retegui, scelto come terminale offensivo.

Gli Azzurri a trazione anteriore spingono subito il pulsante della grinta, aderendo così subito alla filosofia e alla storia del neo ct. Giocano rapido e in verticale e si costruiscono una occasione da rete già al 3' con Politano che scambia con Kean e scarica di sinistro con tiro deviato in angolo. E' la prima di una serie in sequenza di fiammate che costringono l'Estonia a chiudersi nella propria metà campo: al 6' l'attaccante della Fiorebtina non trova tempo e modo per servire Retegui, poi è Dimarco che ci prova da lontano sugli sviluppi di un corner con pallone non lontano dal palo. L'atmosfera appare quella giusta, il pubblico di Bergamo, in uno stadio sold out, incita la Nazionale invitandola a non smettere di spingere e aumentare la pressione. Gattuso si sgola perchè non vuole pause e cali di ritmo nonostante il muro estone inizi a farsi sempre più alto e fitto. E' un assedio nei primi 20' (Zaccagni e altre due volte Dimarco) che però è fatto di cross lunghi e fraseggi dentro l'area che finiscono per essere sterili, con tocchi imprecisi nell'ultima giocata. Gli estoni, superata la prima tempesta, puntano a rallentare il gioco e la pressione, sfruttano anche una mancanza di concentrazione della difesa azzurra che regala qualche brivido. Il tempo passa e la furia iniziale sembra affievolirsi. Al 29' gi azzurri invocano un rigore per atterramento in area di Retegui ma l'arbitro non fischia nulla e dal Var non arriva nessuna chiamata. La ragnatela avversaria si infittisce e la Nazionale fa fatica a trovare sbocchi non riuscendo a 'stappare' una partita votata tutta all'attacco. Al 34' Politano di testa spedisce di poco sopra la traversa. Manca poco ma quel poco manca sempre. Ci sono idee, buoni concetti di gioco e atteggiamento positivo però il grande assente è il gol. Il portiere Hein compie due grandi parate, una provvidenziale su Retegui con il pallone che si stampa sulla parte alta della traversa e l'altra sul sinistro di Dimarco. Si contano alla fine del primo tempo 14 conclusioni azzurre ma solo due nello specchio della porta avversaria. Serve maggiore precisione e anche un pizzico di fortuna in più sui rimpalli.

Si riparte senza cambi. All'Italia è necessario, ora che il tempo scorre, non essere pigri e superficiali, capitalizzare al massimo le chance. Il pallone d'oro è nei piedi di Tonali al 54' che calcia al volo ma Hein ancora una volta respinge con un parata in due tempi.

Ma al 57' il portiere estone non puo nulla su un colpo di testa di Kean, che sfrutta un colpo di tacco di Retegui in piena area che alza il pallone per il tocco vincente dell'attaccante viola. Al 58' ancora Kean si costruisce una ghiotta chance in contropiede, elude l'avversario ma davanti alla porta colpisce il palo. Poi è ancora Hein a fare un miracolo su Zaccagni. Ma l'Estonia è alle corde, l'Italia trova la spinta e mette il match in discesa grazie anche alla mossa di Gattuso che fa entrare Raspadori al posto di Zaccagni. Con una combinazione tra l'ex attaccante del Napoli e Retegui arriva il raddoppio firmato dall'italoargentino che calcia con il piattone destro battendo Hein con un colpo da biliardo. Poi è proprio Raspadori due minuti dopo a calare il tris con un colpo di testa in tuffo su assist di Politano. L'Estonia rialza la testa e sfiora il gol al 73' (decisivo Donnarumma), Gattuso corre ai ripari e inserisce Orsolini per Politano. Dentro anche Pio Esposito. E arrivano altre due reti. Retegui firma la sua doppietta al 90', Bastoni a tempo scaduto chiude la serata di testa per una splendida 'manita' azzurra che non vedeva da tempo. La 'prima' di Gattuso è andata. Ora si può tornare a sognare.

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