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Adriano Panatta, sconcertante verità su Jannik Sinner: "Perché si è ritirato"

di Lorenzo Pastugliamartedì 7 ottobre 2025
Adriano Panatta, sconcertante verità su Jannik Sinner: "Perché si è ritirato"

(Raiplay)

2' di lettura

Lo svenimento di Fucsovics, i malori di Fritz e Mpetshi Perricard, i giramenti di testa di Comesana e Djokovic, il forfait di Atmane. E infine Jannik Sinner, costretto al ritiro durante il terzo set contro l’olandese Tallon Griekspoor nei sedicesimi di finale del Masters 1000 di Shanghai. Una domenica da incubo per diversi tennisti quella cinese. Le condizioni in cui si gioca nel Master 1000 stanno sollevando un’ondata di preoccupazione nel circuito tennistico internazionale.

Le immagini di Sinner, piegato dai crampi e costretto a usare la racchetta come un bastone per restare in piedi, hanno fatto il giro del mondo e acceso il dibattito. Alla Domenica Sportiva su Rai 2, Adriano Panatta ha commentato l’episodio sottolineando la gravità della situazione: “Bisogna parlare della sconfitta di Sinner, che non è abituale — le parole dell’ex campione al Roland Garros 1976 — Non perde quasi mai e arriva sempre in finale. Ma questa volta non ha perso contro l’avversario, bensì contro un problema fisico naturale, perché le condizioni di gioco a Shanghai erano brutali”.

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L’ex campione romano ha poi aggiunto: “L’ho visto molto provato, ma non solo lui: tutti i giocatori lo erano — ha aggiunto — Ci sono stati ritiri, svenimenti, malori. A Shanghai si gioca con 36-37 gradi, all’aperto e non al coperto, con un tasso di umidità del 95% e un livello di inquinamento dell’84%, classificato come malsano. In queste condizioni è sconsigliata qualsiasi attività sportiva, figuriamoci una partita di tennis da tre ore”. Infine, Panatta ha invitato a una riflessione più ampia: “È logico che i giocatori si lamentino, ma quando fai un’attività sportiva in tutto il mondo può capitare — ha concluso — Tuttavia non si può ignorare che certe condizioni mettono a rischio la salute degli atleti. Bisogna ripensare la gestione dei tornei e mettere al primo posto la sicurezza”.

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