La Juventus affronta una tappa cruciale della stagione: la trasferta al Bernabeu contro il Real Madrid potrebbe rappresentare l’occasione giusta per invertire la rotta dopo un avvio incerto. La storia di questo incontro è leggendaria, fatta di grandi sfide europee e di protagonisti che hanno scritto pagine memorabili, tra cui Giorgio Chiellini, che ha vissuto molte delle notti più intense della squadra in Champions League.
Il toscano, oggi Director of Football Strategy del club, ha raccontato ad Amazon Prime le differenze tra le Juventus del passato e quella attuale prima dell’inizio del match del Bernabeu. Il dirigente bianconero sottolinea quanto fosse prezioso avere nel gruppo veterani con esperienza e leadership capaci di trasmettere valori fondamentali ai più giovani: "Ai nostri tempi c’era chi dava l’esempio dentro e fuori dal campo, oggi il gruppo è più giovane e deve crescere in autonomia".
Real Madrid-Juventus, la frase che fa impazzire Tudor: "Statistica eh..."
"Settima partita senza vittoria. È la striscia più lunga dalla stagione 2008-2009": è bas...Secondo Chiellini, la squadra attuale mostra grande talento individuale, ma manca ancora quel leader carismatico che sappia trascinare tutti nei momenti più difficili. "I ragazzi hanno qualità e cuore, ma c’è bisogno di maturare per sopportare le pressioni di una competizione così intensa come quella europea", aggiunge, sottolineando l’importanza di costruire pazientemente un’identità forte e condivisa. Nonostante le difficoltà recenti, il dirigente guarda con fiducia al futuro: "Si sta lavorando per far crescere il gruppo, farlo imparare dai valori che servono a chi vuole vincere in questa società — conclude — È un percorso che richiede tempo, ma l’obiettivo rimane sempre lo stesso: riportare la Juventus ai vertici e tornare a conquistare trofei”.
E infine: "La Juventus è cambiata, è cambiato il mondo. Io e Claudio (Marchisio, ndr) abbiamo avuto la fortuna di avere persone che hanno tramandato certi valori, o ci entri dentro e li fai tuoi… I giocatori hanno un grande cuore e sono pronti a prenderli, adesso manca una generazione di giocatori oltre i 30 anni che possono reggere la pressione".