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Jannik Sinner, lo sfregio di Mouratoglou: "In 10 partite su 16"

di Lorenzo Pastugliamartedì 25 novembre 2025
Jannik Sinner, lo sfregio di Mouratoglou: "In 10 partite su 16"

2' di lettura

Il duello tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz continua a ridisegnare il tennis moderno. Una rivalità giovane ma già centrale, capace di polarizzare l’opinione pubblica e generare paragoni con le grandi sfide del passato.

A riaccendere il dibattito è stato Patrick Mouratoglou, che su LinkedIn ha offerto una lettura tecnico-mentale della sfida che infiamma il circuito. Oggi lo spagnolo guida i precedenti 10-6, ma secondo l’allenatore francese questo dato non restituisce la vera natura degli scontri. Mouratoglou ha infatti ricordato che “le partite tra questi due giocatori sono sempre molto equilibrate fino all'ultimo scambio” e ha citato la finale del Roland Garros come esempio emblematico, definendola “un match pazzesco, deciso dai dettagli più piccoli”, sottolineando come “ci ricordiamo tutti i tre match point avuti da Jannik in quella finale assurda”.

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Da questa premessa, Mouratoglou ha tracciato un parallelo con un’altra grande rivalità: quella tra Roger Federer e Rafael Nadal. Ha spiegato che “Federer era il miglior giocatore del mondo, ma contro Nadal non riusciva a fare ciò che faceva di solito”, osservando come lo spagnolo trovasse soluzioni che lo svizzero non riusciva a neutralizzare. E ha esteso il ragionamento all’oggi: “Il numero uno del mondo Alcaraz ha sconfitto Jannik in 10 partite su 16. Eppure Sinner supera costantemente tutti gli altri… e nonostante i tre mesi di squalifica è riuscito quasi a scavalcare lo spagnolo in vetta alla classifica Atp”.

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Infine, il coach ha esaltato la percezione che circonda l’azzurro: “Sinner è visto come il migliore di tutti, ma Alcaraz è il migliore tra loro due. Io non credo a questa narrazione. A livello tecnico, mentale e tattico sono alla pari. Ciò che li distingue è il modo in cui dominano gli altri… e in questo Sinner è imbattibile. La maggior parte dei tennisti non può fare nulla contro di lui”. Un duello insomma destinato a segnare un’era.

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