Era atteso per settembre, poi slittato a ottobre, infine promesso per novembre. Alla fine, il tassello mancante arriverà sotto l’albero di Natale: la Juventus ufficializzerà Marco Ottolini come nuovo Direttore Sportivo prima della fine dell’anno, in modo da renderlo pienamente operativo in vista del calciomercato di gennaio che, per i bianconeri, potrebbe essere cruciale. Ottolini ha rescisso ieri il suo contratto con il Genoa.
Forse già oggi verrà annunciato come direttore sportivo del club bianconero. Aveva dato la disponibilità già a novembre ma Comolli, il gran capo, si è preso tutto il tempo necessario, ben consapevole dell’importanza di questa scelta. Aveva valutato profili stranieri, ma alla fine ha preferito un professionista che conosce sia la Juventus sia la serie A. Con il suo arrivo, la Signora completa finalmente il suo organigramma, disegnando una nuova “triade” moderna e specializzata: Comolli-Modesto-Ottolini, con Chiellini a fare da collante tra la dirigenza e Spalletti.
RIFLETTORI
Per Ottolini è un ritorno, seppur con gradi molto più pesanti. Il suo curriculum racconta la storia di un professionista che ha costruito la sua carriera lontano dai riflettori, preferendo la sostanza all’apparenza, ed è ciò che ha più apprezzato Comolli. Ha lavorato come agente e intermediario per oltre un decennio, tessendo quella rete di contatti che oggi è il suo patrimonio principale. Successivamente è passato all’Anderlecht come scout internazionale dal 2015 al 2018, affinando l’occhio per il talento grezzo.
Nel 2018 l’approdo alla Juventus: inizialmente come scout, prima di essere promosso al ruolo di Loans Manager (gestore dei calciatori in prestito) nel 2021. È nel 2022 che compie il salto di qualità definitivo, unendosi al Genoa come direttore sportivo e rimanendovi fino a ieri.
Sotto la Lanterna ha dimostrato di saperci fare, firmando acquisti e cessioni di giocatori del calibro di Retegui, Dragusin, De Winter, Gudmundsson e Josep Martinez. Proprio quest’ultima parte del suo percorso rende Ottolini una scelta finalmente coerente da parte di Comolli. Serviva qualcuno che avesse rapporti consolidati con i club di fascia medio-bassa, dove giocano profili che la Juventus proverà a prendere e valorizzare.
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Ottolini avrà infatti il compito di avviare le trattative, di tessere la tela, che verranno poi finalizzate da Modesto o da Comolli stesso. Ma c’è un altro fattore decisivo: la conoscenza del mondo Next Gen. Ottolini ha vissuto il progetto della seconda squadra quando era ancora un’idea pionieristica e ne conosce vizi e virtù. Sotto la gestione Giuntoli, quindi nel momento del suo addio, la Next Gen era stata valorizzata esclusivamente dal punto di vista economico, non sul piano tecnico. Il ritorno di Ottolini è una notizia in questo senso: l’obiettivo è tornare a valorizzare il talento per la prima squadra, non solo per il mercato.
Bisogna vedere se Ottolini sarà l’uomo giusto, questo lo dirà solo il tempo, ma di certo la sua figura rappresenta un elemento di rottura totale rispetto al passato. Stop ai dirigenti plenipotenziari alla Paratici o alla Giuntoli, accentratori e “uomini soli al comando” usati come scorciatoie per tornare grandi, la nuova Juventus torna alla divisione dei poteri e a una chiara scala gerarchica che riporta, in ultima istanza, a Comolli, uomo designato da Elkann, in pieno stile della famiglia.




