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La Cagnotto e la Dallapè ci fanno tuffare nell'ultimo oro degli Europei

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L'acuto del duo fa salire a 17 le medaglie azzurre. Il presidente Barelli. "Bene considerando il ricambio generazionale"

Roberto Amaglio
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Rivincita con gli interessi per Tania Cagnotto e Francesca Dallapé che, dopo la deludente finale dal trampolino dei 3 metri (6° la Cagnotto, 11° la Dallapé), si sono letteralmente trasformate vincendo autorevolmente la prova sincronizzata dal trampolino di 3 metri. Le due italiane hanno chiuso la loro serie di salti collezionando uno strepitoso 327,90 e staccando di 15 punti le Ucraine e di 20 le russe. Una vittoria che per le due atlete azzurre significa la riconferma sul tetto d'Europa (erano campionesse in carica), oltre a un buon viatico in vista dei prossimi mondiali, in programma a Shanghai, dove da difendere ci sarà il secondo posto ottenuto a Roma lo scorso anno. Trasformazione – Per chi le aveva viste all'opera singolarmente nella giornata di sabato, vedere la Cagnotto e la Dallapè tornare a tuffarsi in quella maniera sembrava un miracolo: le due azzurre hanno migliorato tutti i salti, respingendo in una gara tirata tutti gli attacchi delle avversarie. Se le tedesche e le russe erano state tenute a debita distanza già prima dell'ultimo salto, solo all'ultimo dei cinque turni, infatti, le ucraine si sono arrese, pagando un errore di Anastasia Pozdnyacova (in coppia con Svetlana Filippova). Bilancio Europeo – Con l'ultimo oro portato a casa dal duo femminile, la spedizione azzurra a Budapest porta a casa diciassette medaglie (sei ori, cinque argenti e sei bronzi) e il quinto posto nel medagliere, alle spalle di Russia, Germania, Francia e Regno Unito. Un piccolo passo indietro rispetto alla lunga scia di successi raccolti nelle ultime rassegne continentali, ma che non preoccupa il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli. "I risultati dei campionati europei trasmettono grande soddisfazione perché dimostrano come, in un momento caratterizzato dal ricambio generazionale, il movimento continua a crescere e abbia potenzialità per consolidarsi nell'elite internazionale. Il nuoto è arrivato a Budapest con squadra molto giovane, con ben undici esordienti e per la prima volta senza campioni del calibro di Massimiliano Rosolino e Alessio Boggiatto, ma ha scoperto Federica Pellegrini protagonista anche negli 800, raccolto ottime indicazioni dalla velocità, proposto Scozzoli ad altissimi livelli, ricevuto la conferma di Samuel Pizzetti. Il nuoto di fondo, invece, sta raccogliendo i frutti del lavoro iniziato all'indomani dei Mondiali di Napoli del 2006, i tuffi stanno legittimando i risultati ottenuti agli Europei di Torino 2009, il sincro, che si è completamente rinnovato, è giunto ai piedi del podio nelle discipline di squadra e nel doppio olimpico".

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