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Il "Vecio" Enzo visto dai suoi ragazzi

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I ricordi dei suoi giocatori nelle interviste di Alessandro Dell'Orto. Zoff: "Il migliore". Paolo Rossi: "Un grande, ma pesante..."

Giulio Bucchi
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Parole, aneddoti e sorrisi. Così il "Vecio" Enzo Bearzot rivive nei ricordi dei giocatori allenati dall'ex ct azzurro, scomparso a 83 anni., ed intervistati in questi anni dall'inviato di Libero Alessandro Dell'Orto. ALESSANDRO ALTOBELLI (campione a Spagna 1982) Prima raccontava del suo gol più importante. Parliamo un po' di Spagna '82. "Gruppo fantastico. In attacco c'era grande concorrenza e Bearzot è stato bravo a credere in Rossi. Davvero bravo. Quasi pazzo". Si racconta che ai Mondiali di Spagna un giornalista le abbia chiesto: 'Tù estàs casado?' (sei sposato?). E lei abbia risposto: 'Certo che sono gasato, il Mondiale ti carica tantissimo'. "No, questa è falsa. La più bella in Spagna è di Bearzot. Dopo pranzo andavamo sempre a bere il caffè al bar. Un giorno lo ordino e per farmelo fare corto, aggiungo: “Pequeño”. Da dietro sento urlare: “Noooooooo, nooooooooo, nooooooo”. Era Bearzot. Il cameriere lo guarda e il Ct: “Non lo facciaaaa, io sono l'allenatore”. Che ridere, credeva che pequeño significasse corretto". GIANCARLO ANTOGNONI (campione a Spagna 1982) Quattro anni dopo il Mundial della storia con Bearzot. Perché ride? "Arrivai tra le polemiche. Non accettavo le sostituzioni del ct ed eravamo arrivati a scontri verbali abbastanza duri. In Spagna si sistemò tutto. Tre gare inguardabili, poi la svolta". EVARISTO BECCALOSSI (escluso da Spagna 1982) Tanta Inter e niente nazionale. Perché? "Ero scomodo. Difficile lasciare in panchina gente come me e Pruzzo: meglio non convocarci. Per questo Bearzot non mi portò in Spagna. Che rabbia". Mai chiesto spiegazioni? "Qualche anno fa. Ma lui ha iniziato a disegnare schemi e tattiche. Ho detto: 'Mister, sono passati quasi 20 anni, lasciamo perdere la tattica'". FERNANDO DE NAPOLI (in rosa a Messico 1986) Torniamo ad Avellino. La soddisfazione più bella? "La convocazione per i Mondiali '86 in Messico. Ci sono andato che indossavo quella maglia: avevo 22 anni, Bearzot mi aveva chiamato nel gruppo dei campioni del mondo". Bearzot. Che tipo era? "Strano. Parlava più con i giornalisti che con noi giocatori. E l'allenamento lo guidava Cesare Maldini, che era il vice". GIUSEPPE GALDERISI (in rosa a Messico 1986) L'Italia di Bearzot, intanto, si affida a Nanu. "Che emozione. Tutti in albergo, e Bearzot ci chiama. Dice la formazione: “Giocano Galderisi e De Napoli, Rossi e Tardelli vanno in tribuna. Capito? Avevo fatto fuori Pablito per lanciare me". BRUNO PIZZUL (telecronista Rai) Lei, a suo fianco, ha raccontato Germania '74, Argentina '78 e, soprattutto, Spagna '82. "Successo fantastico, grande gruppo e grande Bearzot". Friulano come lei. E come Zoff. "Per la rabbia dei colleghi. In aereo, ogni volta che mi siedo a fianco di Enzo e parliamo in dialetto, tutti sono convinti che mi stia facendo chissà quali rivelazioni... Invece si discute quasi sempre di vendemmia!". Parliamo di Bearzot. "E' durato troppi anni sulla panchina azzurra, e così ho fatto solo 6 presenze. Convocava il blocco Juve: fossi stato bianconero avrei 40 presenze azzurre anzichè 6". PAOLO ROSSI (campione a Spagna 1982) Guardi qui, Rossi: i protagonisti di Spagna '82. Scelga tre nomi da raccontare. "Bearzot, personaggio unico. Allenatore preparato e di grande cultura generale. Sapeva della mia passione per l'arte e allora appena possibile mi prendeva sotto braccio e iniziava a raccontare di pittori, mostre e quadri. Il problema è che quando iniziava a parlare non ti mollava più per almeno un'ora e mezza e alla fine diventava un po' 'pesante'. La sera, per evitare che mi bloccasse, io e Cabrini chiudevamo la porta della stanza e facevamo finta di dormire. Ehehehe. Bearzot però era anche un grande motivatore. Posso un aneddoto?". Deve. "Segno la tripletta col Brasile, mi sblocco e mi sento rinato. Sul pullman si avvicina e mi aspetto chissà quali complimenti. Invece Bearzot mi guarda con faccia grintosa: 'Paolo, stai già pensando alla Polonia, vero? Che quelli là in difesa hanno uno che...'. Capito? Era già proiettato alla semifinale". MARCO TARDELLI (campione a Spagna 1982) Torniamo al Mondiale: bravi giocatori e un ct particolare, Enzo Bearzot. "Ci difese sempre, anche all'inizio. E i casi sono due: era un mago e sapeva come sarebbe andata a finire, oppure ha rischiato molto. Io scelgo la seconda". PIETRO VIERCHOWOOD (campione a Spagna 1982) "Primi giorni di ritiro a Vigo, e una notte mi ritrovo nella stanza di Antognoni a giocare a carte, scala 40, gioco vietatissimo dal ct. Toc, toc, apriamo ed era proprio Bearzot: 'Cosa fate ancora svegli? Vergognatevi'. E poi, rivolgendosi ai più vecchi: 'Proprio voi, bell'esempio che date ai ragazzi come Vierchowod'. Che figura: primo sgarro e subito beccati". DINO ZOFF (campione a Spagna 1982) Primi campionati nell'Udinese, poi Mantova, Napoli, Juve e tanta nazionale. L'allenatore più bravo? "Bearzot. Grande coraggio e capacità di gestire il gruppo. Come in Spagna".

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