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Luciana Lamorgese, "perché hanno messo un'incompetente al comando": Viminale, indiscrezioni esplosive

Pietro Senaldi
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Ci sono ministri dell'Interno che provano a opporsi all'immigrazione illegale, e finiscono indagati per sequestro di persona (Salvini), oppure sono costretti a lasciare la politica e il Pd malgrado siano i migliori in circolazione (Minniti). Ce ne sono altri che non sono in grado di affrontare il problema (Lamorgese) e quindi provano a truccarlo da risorsa, garantendosi un presente sereno, un futuro di coccole istituzionali e un paracadute alla propria inefficienza. Il conflitto ucraino si sta riversando in Africa come crisi alimentare, con duecento milioni di persone a rischio di morire di fame che premeranno sulle nostre coste.

 

L'Europa si impegna e progetta per dare risposte alla questione, che come la guerra dovrebbe riguardare tutti. Così almeno fa sapere la ministra, ma è lei la prima a essere consapevole che al momento buono Bruxelles si volterà dall'altra parte. E allora ecco che diventa provvidenziale l'allarme lanciato da Coldiretti, con gli agricoltori che non trovano manodopera per il raccolto nei campi. La Lamorgese lo coglie al volo e soddisfatta annuncia un decreto flussi, per reperire risorse disponibili a fare quei lavori che gli italiani non vogliono più fare. Lo pensava anche la Boldrini, ma quella, accecata dall'ideologia, ci credeva. La ministra invece si limita a unire l'utile per lei al disdicevole per noi per salvarsi la ghirba. Il fallimento della sanatoria voluta dalla ministra Bellanova, pugliese ed ex lavoratrice nei campi nonché sindacalista, ha dimostrato che il problema della mancanza di manodopera, del caporalato e dello sfruttamento dei clandestini al Sud non si risolve importando disperati dall'Africa.

 

Se la Coldiretti non trova chi far lavorare nei campi non è per mancanza di irregolari, che in Italia abbondano, ma perché il reddito grillino ha tolto a milioni di cittadini ogni interesse e convenienza nel lavorare. I dati dell'economia sono raggelanti: l'Italia è il solo Paese europeo dove il reddito da lavoro è calato rispetto a vent' anni fa. Di contro, solo da inizio 2022, i costi di produzione in Europa sono saliti in media del 37%, a causa delle politiche scellerate sull'energia, da noi anche dei bonus a casaccio che hanno drogato l'edilizia, e di un'inflazione creata artificialmente da Bruxelles. In questo contesto, creato dai cervelloni della sinistra, l'unica strada per aumentare la produttività nel Paese è il taglio degli stipendi, che avviene più velocemente se favorito dall'importazione di lavoro a basso costo, attraverso sanatorie, decreti flussi e quant' altro. La Lamorgese in tutto questo è solo un ingranaggio. La donna giusta al posto giusto, nel momento giusto, perché quando si vogliono fare i fatti propri a scapito della collettività la regola aurea è mettere un incompetente al comando, far esplodere le bombe sociali e poi dirgli cosa fare

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