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Lampedusa, caos-totale: blitz della Ocean Viking, l'isola sta per esplodere

Massimo Sanvito
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Un solo letto ogni cinque migranti: come si fa a gestire una situazione del genere? Oggi toccherà alla Ocean Viking attraccare a Pozzallo per sbarcare 306 migranti pescati in mare dall'ong Sos Méditerranée che dopo otto operazioni di soccorso al largo della Libia pretendeva un porto sicuro. In Italia, ovviamente.
E pure dettando i tempi dell'approdo: "Non vogliamo ulteriori ritardi".

 

Ma se la nave batte bandiera norvegese perché le coste della Sicilia? I codici internazionali, si sa, per progressisti e ultras dell'immigrazione selvaggia sono carta straccia. Lunedì, sempre nel porto di Pozzallo, erano sbarcati altri 30 profughi, quasi esclusivamente bengalesi. E ancora sette nordafricani sulla costa di Trapani e venti extracomunitari a Pantelleria. Ieri, invece, a Sant' Antioco sono arrivati 16 algerini, tutti in salute, prontamente trasferiti nel centro d'accoglienza di Monastir.

È una conta che non si arresta quella degli sbarchi nel nostro paese. L'estate entra nel vivo il copione è sempre lo stesso. Aggiungiamoci poi che in Libia non è rimasto più nessuno a frenare le partenze illegali ed ecco spiegato il caos... Dati del Viminale alla mano, a ieri, il cruscotto statistico giornaliero registra 29.369 immigrati giunti in Italia da inizio anno. Si parla di arrivi via mare, quindi dalla cifra totale sono esclusi tutti quei migranti entrati nel nostro territorio con altri mezzi che non siano i barconi che solcano il Mediterraneo guidati da scafisti senza scrupoli né pietà. Giusto per intenderci, la rotta balcanica non rientra in questo calcolo. Gli sbarchi aumentano incessanti e anche Mario Draghi se ne è accorto, lanciando un allarme che non va assolutamente sottovalutato. Della serie: non possiamo accogliere tutti. E lo ha detto il premier, non qualche esponente di centrodestra che da sempre si batte per il controllo sacrosanto dei confini nazionali.

 

Nello stesso periodo dell'anno scorso erano sbarcati 21.739 immigrati, quasi 8.000 in meno rispetto a ora: praticamente un paesino in più. E non è affatto poco, perché se il trend è questo c'è da aspettarsi numeri ancora più imponenti da qui a dicembre. Scorporando gli ultimi tre mesi pieni del 2022 e paragonandoli a quelli del 2021, la crescita esponenziale è ben visibile: 3.929 ad aprile contro 1.585: 8.720 a maggio contro 5.679; 8.152 a giugno contro 5.840. Si tratta soprattutto di bengalesi (4.784), egiziani (4.767) e tunisini (4.127). A sbarcare, tra l'altro, sono sempre meno minori non accompagnati: 3.415 finora, contro i 10.053 di tutto l'anno scorso. Già 805, secondo i dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni, sarebbero invece i migranti scomparsi nel Mediterraneo centrale da gennaio. L'equazione non cambia: più partenze uguale più morti.

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